Il Comune di Ascoli dovrà versare una somma complessiva di oltre 100.000 euro, dopo 4 anni di causa, a due dipendenti che avevano richiesto di essere inquadrati in modo corretto rispetto alle normative sulle autonomie locali. A comunicarlo è lo studio legale Alleva-Sabatini che ha assistito i due lavoratori dell’Arengo.
“Per circa venti anni – si legge in una nota dello studio legale – due dipendenti del Comune di Ascoli avevano richiesto invano di essere inquadrati in modo corretto in ottemperanza alle classificazioni professionali previste dal DPR n° 347/1983 e dal CCNL Regioni e Autonomie Locali del 31 marzo 1999, ora con due sentenze del 19 dicembre 2019 la Sezione Lavoro del Tribunale di Ascoli Piceno ha accertato l’errato inquadramento dei due dipendenti, difesi dallo studio legale Alleva-Sabbatini, e conseguentemente condannato lo stesso ente al pagamento delle relative differenze retributive maturate da circa venti anni per una somma complessiva superiore ai 100.000,00 euro oltre interessi, rivalutazione e spese legali. La vittoria è stata frutto di circa quattro anni di causa e si è fondata su questioni giuridiche, risultanze istruttorie e consulenze tecniche contabili che hanno reso evidente non soltanto il buon diritto dei ricorrenti ma anche il grave danno economico da loro subito”.