di Luca Marcolini
La Regione ha deciso e lo mette nero su bianco: darà ragione a quel testardo e irremovibile algoritmo che ha individuato la location per il nuovo ospedale del Piceno. Secondo lui (l’algoritmo), deve sorgere a Pagliare, comune di Spinetoli, su un’area di cui ormai si sa di tutto e di più. Dall’estensione alle caratteristiche, per arrivare all’aspetto idrogeologico. La stessa Regione conferma ora di aver effettuato tutte le verifiche tecniche e annuncia il via libera alla costruzione di questo ospedale nella vallata del Tronto. Ma a questo punto – tirando da parte e tenendo ben lontana la politica e le collegate possibili strumentalizzazioni che non interessano la gente – è chiaro che i cittadini (che pensano prioritariamente alla salute) vorrebbero risposte più precise riguardo cosa prevede il progetto complessivo dal punto di vista sanitario e organizzativo. Progetto che sicuramente sarà stato predisposto più nel dettaglio (rispetto ad un foglietto che circolava) prima di andare ad individuare l’area e le sue caratteristiche, per definire il contenuto di questo nuovo edificio e anche i contenuti che resteranno o saranno inseriti negli altri due ospedali già esistenti. Insomma, aldilà degli ettari e le peculiarità dell’area individuata, adesso tutti vorrebbero sapere come è stato concepito questo nuovo sistema sanitario del Piceno tra specializzazioni, unità operative, servizi e quant’altro. Perché sarebbe assurdo aver pensato all’area e alla costruzione di una nuova struttura senza sapere ancora con precisione cosa vi andrà dentro, cosa verrà lasciato agli altri nosocomi, come il tutto verrò organizzato e con quante risorse disponibili. Ecco, dunque, tre domande che vorremmo rivolgere all’algoritmo.
Prima domanda: come mai finora si è parlato solo dell’area, ma non è stato ancora presentato alla popolazione il progetto complessivo di questo nuovo sistema strutturale sanitario per il Piceno che prevede la presenza addirittura di tre ospedali? Quali sono i documenti ufficiali che i cittadini possono consultare per capire come cambierà il sistema ospedaliero nella provincia di Ascoli? Sono previsti incontri con i cittadini e gli operatori del settore per illustrare questo progetto prima che venga messa la prima pietra nel cantiere?
Seconda domanda: come mai finora si è parlato di necessità di risparmiare in termini di budget sanitari, anche con la razionalizzazione dei reparti (oggi definiti unità operative) e dei posti letto da ridimensionare tra Ascoli e San Benedetto e adesso si punta addirittura su tre ospedali e si sottolinea – nel comunicato stampa ufficiale della Regione – che si realizzerà “una struttura per acuzie che dialogherà con i due nosocomi di Ascoli e San Benedetto del Tronto, che verranno riqualificati con adeguati investimenti”? Se finora si lamentava la carenza di risorse per mantenere posti letto e servizi, come mai adesso si annunciano adeguati investimenti? E gli investimenti milionari effettuati, ad esempio, su nuove sale operatorie al Mazzoni, risulteranno ancora utili?
Terza domanda: caro algoritmo, nell’elaborazione per individuare la location del nuovo ospedale a Pagliare, ti hanno informato del fatto che tra lavori e incidenti la viabilità sulla superstrada è già attualmente in gravi ed evidenti difficoltà e che con lo spostamento quotidiano ipotetico di persone da due centri di circa 50.000 abitanti ciascuno (100.000 complessivi, ma in realtà molto di più d’estate considerando i tantissimi turisti in riviera) verso Pagliare potrebbe causare qualche problemino in più dal punto di vista del traffico? E hai calcolato quante persone in più, rispetto ad oggi, ovvero gli abitanti di Ascoli e San Benedetto, dovranno sobbarcarsi costi non trascurabili per poter assistere un proprio parente ricoverato?
Grazie per l’attenzione. E magari, qualora avessi tempo, potresti elaborare anche questi interrogativi.