Parte la seconda fase, quella del coinvolgimento in progetti utili per la comunità, per oltre 600 ascolani che percepiscono il reddito di cittadinanza. E partirà attraverso l’Arengo e l’Ambito sociale e il coinvolgimento anche delle associazioni del terzo settore. In tal senso, come conferma l’assessore comunale alle politiche sociali, Massimiliano Brugni, si stanno già studiando i primi progetti del Comune e già la prossima settimana è previsto un incontro con le realtà del volontariato e no profit in genere per stimolare la definizione di ulteriori proposte che possano servire ad utilizzare i beneficiari del reddito di cittadinanza per iniziative utili alla comunità. Ed a seguire il confronto sarà pubblicato un apposito avviso pubblico proprio per la presentazione di ulteriori progetti. In altre parole, si comincia. Ma non ci sono scadenze e le varie proposte potranno susseguirsi nel tempo, fino ad impegnare in attività di almeno 8 ore settimanali le circa 600 persone che percepiscono il reddito e devono rendersi utili sul territorio, ad esempio pulendo le aiuole, svolgendo guardiania a tutela di beni culturali, oppure portando farmaci a domicilio a chi ne ha bisogno e non può muoversi e altro ancora. L’Arengo, attraverso l’assessorato alle politiche sociali guidato da Brugni, ha già recepito tutte le informazioni utili ed è ora in una fase di analisi di quelli che potrebbero essere i progetti utili alla comunità sul territorio ascolano. “Noi stiamo già lavorando – sottolinea l’assessore – e lo stiamo facendo anche con l’Ambito sociale territoriale. Proprio nelle ultime ore abbiamo approvato le linee guida per questo percorso che ora si aprirà e gradualmente servirà ad attivare i progetti denominati Puc per le circa 600 persone che ad Ascoli beneficiano del reddito di cittadinanza e rientrano nei parametri per essere chiamati a svolgere queste attività per la comunità”. “Già la prossima settimana e precisamente il 12 febbraio alle ore 15 nella Bottega del terzo settore – aggiunge Brugni – ci incontreremo con le associazioni no profit per coinvolgere in questo processo di definizione di progetti utili per la nostra comunità. Subito dopo dirameremo un avviso pubblico per raccogliere ufficialmente le proposte che andranno ad aggiungersi a quelle che definiremo noi come Amministrazione comunale. Non ci sono termini di scadenza, quindi si procederà con i primi progetti cui poi si aggiungeranno gli altri man mano che perverranno. Noi come Comune siamo tra i primi a muoverci su questo fronte, per consentire a chi percepisce il reddito di cittadinanza di rendersi utile e al tempo stesso per portare benefici alla comunità ascolana”. I progetti che già nei prossimi mesi potranno essere attivati sul territorio ascolano potranno riguardare ambiti di tipo culturale, sociale, artistico e formativo oltre alla tutela dei beni comuni e all’ambiente. Il tutto secondo un orario che può variare dalle 8 fino alle 18 ore settimanali. Non più solo sostegno, dunque, per le circa 600 persone e relative famiglie che beneficiano del sostegno economico, ma anche un impegno per progetti a beneficio della propria città. Si utilizzeranno prioritariamente una persona per ogni nucleo familiare partendo da chi percepisce il sostegno e chi percepisce un reddito di cittadinanza più alto. Per le persone che hanno problemi lavorativi o di carattere economico la gestione dei progetti passerà attraverso il Centro per l’impiego, mentre per le persone in stato di disagio sociale a gestire le pratiche sarà il Comune (insieme all’Ambito).