“La Protezione Civile ha emanato l’ordinanza con cui ha accolto la richiesta della Regione di proroga di 60 giorni del Contributo di autonoma sistemazione. Un atto necessario per garantire i marchigiani colpiti dal sisma – commenta il presidente Ceriscioli – mentre si ritrovano a combattere anche contro un’altra emergenza, di portata epocale, come il coronavirus; è fondamentale più che mai, in un momento come questo, continuare a dare certezze alle persone che ancora affrontano le difficoltà della ricostruzione. Mantenere e riconfermare la certezza dell’erogazione del CAS diventa così un presidio di democrazia, perché compito della buona politica è mantenere la coesione sociale e il rispetto dei diritti, soprattutto dei più deboli, come chi si ritrova in questa situazione di duplice emergenza. Ci auguriamo adesso che il prossimo passo del governo sia l’emanazione di norme straordinarie per ridare un nuovo slancio alla ricostruzione, che aspettiamo, invano, da tempo.
Per quanto riguarda il Cas, ci siamo mossi fin da subito per ottenere la proroga dei termini per la presentazione della modulistica necessaria e per verificare la permanenza o meno del diritto a ricevere il contributo. Già a novembre 2019, quando è emersa con l’ordinanza 614 la scelta di rimodulazione del cas, ho chiesto formalmente a Borrelli di posticipare i termini per la presentazione della documentazione, ma la richiesta non è stata inizialmente accolta – continua il presidente Ceriscioli. La scorsa settimana siamo tornati alla carica ed oggi è arrivata la formalizzazione della proroga (la scadenza abolita era fissata il 18 marzo 2020).
Il cas è infatti una misura fondamentale per dare il giusto sostegno alle famiglie che vivono nei territori colpiti dal terremoto e va garantita, soprattutto alla luce dell’emergenza COVID-19 che rende ancor più complicati sia gli spostamenti delle persone verso i propri luoghi di lavoro, sia quelli del personale deputato a verificare i requisiti dei beneficiari del contributo – conclude il presidente Ceriscioli – per cui diventa impossibile, per le popolazioni terremotate, presentare le dichiarazioni in questa situazione”.