caserma clementi reggimentoAnche i militari del del Reggimento Piceno sono stati costretti ad adeguarsi alle norme per il contenimento del coronavirus e da qualche settimana hanno adottato lo smart working. L’emergenza sanitaria a seguito della pandemia ha avuto  ripercussioni anche sull’addestramento dei volontari in ferma prefissata: questa attività, all’interno della caserma Clementi è stata sospesa da oltre un mese e non si sa quando potrà riprendere. Nei primi giorni di marzo, dopo il periodo di circa tre mesi, si era svolto il giuramento delle circa 400 reclute che aveano terminato il corso e che nei giorni successivi hanno raggiunto le caserme di destinazione. Dal 9 marzo sarebbe dovuto iniziare un nuovo corso ed altrettante reclute  erano attese ad Ascoli per iniziare il corso di dieci settimane. Ma proprio durante il fine settimana precedente al loro arrivo Reggimento Piceno scoppiò l’emergenza e il presidente del consiglio Conte emise i primi decreti per il contenimento dei contagi fino a imporre il lockdown. Di conseguenza, anche i corsi per l’addestramento militare sono stati sospesi dal momento risultando difficile poter garantire il distanziamento sociale e il rispetto delle norme per la salvaguardia della salute imposte a tutti ai cittadini. Il corso non è mai partito e quando sarà possibile riniziare l’attività, si riprenderà proprio da quei volontari che avrebbero dovuto iniziare lo scorso 9 marzo. Nel frattempo, però, i servizi essenziali all’interno della caserma continuano ad essere regolarmente garantiti. L’attività d’ufficio prosegue regolarmente ed anche all’interno del Reggimento Piceno dal momento che c’è  chi ha potuto usufruire dello smart working e continua la propria attività lavorativa da casa.

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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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