Nonostante l’emergenza Coronavirus, l’Arengo sta lavorando per creare ad Ascoli un polo archeologico di una certa importanza. Un discorso che si intende portare avanti attraverso un articolato progetto legato al mondo dei Longobardi e che ruota attorno ad una serie di iniziative tra cui l’attivazione del Museo dell’alto Medio Evo al forte Malatesta con importanti allestimenti con il ritorno per lunghi periodi di parte del tesoro scoperto nel Piceno e ormai da decenni a Roma e con l’innesto anche della tecnologia per visite “virtuali” e nuovi contenuti informativi. Anche se, per legge, come conferma l’assessore alla cultura Donatella Ferretti, i reperti dei Longobardi non potranno mai tornare ad Ascoli in maniera permanente. Ma il progetto prevede anche l’apertura ai turisti del luogo del ritrovamento longobardo a Castel Trosino con l’attivazione anche di un collegamento diretto in bus navetta col forte. Un discorso per il quale si sta ora riattivando ufficialmente il comitato Langobardorum, con Soprintendenza ed esperti. Con l’ulteriore progetto di aprire anche un’area archeologica importante nella zona di Sant’Angelo magno. Progetti a cui l’assessore Ferretti sta lavorando in sintonia col sindaco Fioravanti.
“Nonostante l’emergenza –chiarisce l’assessore Ferretti – il nostro importante progetto per la valorizzazione del tesoro dei Longobardi e dei percorsi archeologici va avanti. L’obiettivo iniziale era quello di riuscire ad inaugurare il riallestimento, anche interattivo e virtuale, del Museo dell’alto Medio Evo al forte Malatesta per la primavera 2021. E ci stiamo dando da fare per poter rispettare questo cronoprogramma. Il museo andrà ad ospitare parte dei reperti longobardi di Castel Trosino, in particolare con due sezioni relative rispettivamente alla “Donna” e al “Guerriero”. “Per quel che riguarda il tesoro longobardo, – sottolinea l’assessore – innanzitutto va chiarito che il ritorno in pianta stabile dei reperti è impossibile. E questo sulla base di specifica normativa che risale a ormai a diversi anni fa ed è vigente. Esiste, però, il criterio della rotazione e del prestito temporaneo anche per periodi molto lunghi. Quindi in questo modo faremo tornare ad Ascoli delle parti del tesoro. Sono stata personalmente a Roma e abbiamo un buon rapporto con la direzione del museo che ci consentirà di riportare diversi reperti ad Ascoli. Anche se, obiettivamente, bisogna dire che a Roma questo tesoro non è sicuramente valorizzato al meglio”. “Il nostro progetto prevede riallestimenti, la realizzazione di una sala didattica per le scuole e anche l’attivazione di un museo parallelo grazie alla tecnologia della realtà aumentata”. “Il progetto legato al potenziamento del Museo al forte Malatesta con l’inserimento del tesoro dei longobardi, – conclude la Ferretti – sarà affiancato anche dall’apertura di due aree archeologiche collegate: quella a Castel Trosino, nel luogo di ritrovamento dei reperti, e un’area archeologica urbana nella zona della chiesa di Sant’Angelo magno che intendiamo valorizzare”.