spurio 2In questo periodo dove tutto lo sport è fermo per Covid-19 sono tantissimi li sportivi costretti a casa. Non ci sono distinzioni sia i professionisti che dilettanti ed amatori, molti dei Pro hanno palestre in casa quindi riescono a sopperire agli allenamenti ma i milioni di dilettanti ed amatori sono costretti a limitare gli allenamenti. Ne parliamo col professor Riccardo Spurio che ha maturato tanti anni di esperienza come preparatore atletico nel calcio, nel tennis, nella ginnastica per la terza età, ed oltre ad essere un uomo di campo è anche professore di educazione fisica nella scuola Lo specchio dei Tempi ad Arquata del Tronto. Prof. Spurio  in questo periodo di quarantena quale consiglio può’ dare agli atleti dilettanti?

“Il più semplice e’ quello di curare quotidianamente il proprio corpo, attraverso una sana alimentazione e di programmare delle sedute di esercizi durante la giornata  con obiettivi diversi”.

Visti i divieti di per uscire, cosa si può fare tra le mura di casa  per avere una preparazione fisica adeguata?

“Usare la fantasia, ginnastica di potenziamento del tronco con tanti addominali, dorsali, piegamenti delle braccia, pilates .Per il lavoro aerobico chi riesce ad avere un giardino può correre utilizzando mezzi intermittenti e continui, chi invece purtroppo non possiede il giardino, piccoli circuiti con esercizi che durano da 30″ al  minuto e  recuperi  uguali ai tempi di lavoro. Esempio quattro stazioni con fase di lavoro 30″ e recupero 30″ dai 4′ ai 6′ totali : skip sul posto a ginocchia alte, addominali semplici con gambe piegate, saltelli a piedi pari con la funicella,  piegamenti delle braccia, recuperate il tutto 3′ e ripetere di nuovo , per 3-4 volte .Oppure un semplice esercizio per chi ha disposizione un condominio con tanti piani, partire dal primo piano e correre fino all’ultimo piano con una velocità che permette di curare bene gli appoggi dei piedi.  Misurare il tempo  che impiego di corsa , il recupero deve essere il doppio della fase attività. Ripetere per 5-6 volte” .

Con la sua esperienza maturata ,nell’Ascoli, Sambenedettese,  l’Aquila, Giulianova , Sangiustese , Fermana , Civitanovese, e gli stage al West Ham, come vede il futuro dei campionati dilettantistici:

“Va di pari passo con il mondo del lavoro, che una volta che riparte ci possono essere nuovi sviluppi per il calcio dilettantistico. Sicuramente ci si dovrà adeguare  a nuovi scenari. Sarà  avanti , chi nel corso degli anni  avrà  curato bene  il settore giovanile con una lodevole programmazione” .

spurio 1Come e’ la didattica on line di un insegnate di educazione fisica ?

“Per quanto mi riguarda, ho visto che i ragazzi delle mie classi di scuola secondaria , hanno molto apprezzato. Mando loro una volta settimana degli esercizi da svolgere durante la giornata , che vanno dal potenziamento del corpo , mobilita articolare con il bastone , lavori con la funicella per la coordinazione ,esercizi di tennis , calcio, basket e volley, consiglio poi link sulla salute   e sulla corretta alimentazione”.

Con il ritorno al gioco del calcio, cambieranno le metodologie di allenamento di preparazione o tornerà  tutto come prima prima ?

“Nel  primo allenamento , consiglio una partita a tutto campo per due tempi di 45′, quello sara’ il miglior indice di valutazione dei calciatori. Bisogna subito riappropriarsi dello spazio e del tempo , dell’aspetto cognitivo del calcio. La metodologia dell’allenamento , applicata al calcio necessita di tante conoscenze , avvolte osservare un allenamento di altri sport, può migliorare il contesto. Importate è utilizzare il giusto mezzo di allenamento per quel gruppo di lavoro  che si allena, che non sara’ mai uguale a quello degli anni precedenti.  E’ chiaro che sapere di calcio , e’ sapere di allenamento. Non e’ parlare di sistemi ne’ di tattica, perché  tutti possono farlo. Sapere di calcio e’ come allenare una squadra , sapere di metodologia , sapere di scienza , sapere di filosofia” .

Lei e stato anche preparatore atletico degli  arbitri, anche per loro occorrerà ritornare in preparazione, differenze tra gli arbitri pro e dilettanti?

“Gli arbitri  fanno un’attività individuale, quindi devono come ogni atleta mantenere una certa condizione atletica. Lo si fa per la salute propria e per mantenere certi parametri di training. Ormai un arbitro che dirige in campionati professionisti, cura in modo maniacale il proprio fisico, sono diventati professionisti anche loro. L’arbitro di campionati dilettanti, segue l’esempio dell’arbitro che arbitra in A. Entrambi sono partiti dal basso e non dimenticano mai le loro prime esperienze. Allenare un arbitro per la mia esperienza, significa educare all’inizio facendo comprendere l’importanza dell’allenamento, poi nel corso degli lavorare in modo approfondito sulle capacità di resistenza, rapidità e forza generale e specifica. Dare suggerimenti sulla prevenzione, la corretta alimentazione, nel pre  e post gara, curare un po’ tutto”.

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