Le misure messe in campo dall’Arengo per l’emergenza sociale legata al Coronavirus lasciano affiorare, ora, una nuova schiera di famiglie entrate nella fascia dei “nuovi poveri”. Un dato che testimonia come la pandemia abbia creato grossi problemi a livello economico per chi fino a poco prima aveva un lavoro e un reddito mensile per tirare avanti. Si tratta di qualche centinaio di nuclei familiari rispetto alle circa 800 domande di chi ha richiesto e ottenuto aiuto attraverso i buoni spesa o si è avvicinato alla mensa Zarepta o all’Emporio della carità. E proprio sulla scorta di questa emergenza nell’emergenza, ora il sindaco Marco Fioravanti e l’assessore alle politiche sociali Massimiliano Brugni stanno lavorando – dopo un costante confronto con il tavolo antipovertà – per destinare le somme residue dell’intera operazione “buoni spesa” a quelle circa 400 famiglie che hanno già usufruito del sostegno nella prima fase, ma che, essendo praticamente a reddito zero e senza altra forma di sostegno, non riescono ad andare avanti per le prossime settimane. Una scelta di campo, dunque, mirata ad aiutare le situazioni più critiche.
Tra il primo ed il secondo bando per l’erogazione dei buoni spesa comunali, con uno stanziamento del Governo di circa 267.000 euro, l’Arengo riuscirà ad aiutare (sono in fase di consegna gli ultimi voucher) più di 800 famiglie in difficoltà economiche. A questo punto, la scelta individuata dal sindaco Fioravanti in sintonia con l’assessore Brugni – nata anche dalla continua consultazione con le associazioni che fanno parte del tavolo antipovertà e sono a diretto contatto col problema – è ora quella di tornare, con la somma residua, a dare una mano a tutte quelle famiglie che avevano risposto al primo bando e, quindi, rientranti nei parametri più stringenti di un reddito inesistente e risparmi quasi a zero. La strategia comunale, di fatto, è stata imperniata dapprima a fornire una risposta ai casi più urgenti per poi allargare un po’ (col secondo bando) a chi comunque aveva redditi da meno di 800 euro per i single a 1500 per le famiglie numerose. Ed ora, chiusi i termini, si intende tornare ad aiutare quelle famiglie che sono ancora in gravi difficoltà per andare avanti. Ovviamente, la nuova erogazione di buoni sarà inferiore rispetto alla prima, sulla base della cifra residua.
Considerando le circa 800 famiglie che hanno percepito i buoni, risulterebbe che per quasi la metà, ovvero almeno 300, si tratterebbe di nuovi nuclei familiari entrati purtroppo nella fascia di povertà avendo perso da un giorno all’altro ogni forma di sostentamento. Dati che vengono supportati anche da quanto sta accadendo con altre attività di sostegno: ad esempio, alla mensa di Zarepta, si sarebbe passati dai 40-45 pasti quotidiani a punte di 75, così come all’Emporio della carità si sarebbe saliti da circa 80 a 180 persone che fruiscono del servizio.