centri-estivi-lombardiaBando comunale in arrivo per l’avvio dei centri estivi ad Ascoli: dopo l’approvazione delle linee guida da rispettare per ciascun progetto che l’Arengo dovrà autorizzare, entro la settimana dovrebbe uscire l’avviso per la presentazione delle varie proposte. Proposte che, per l’appunto, dovranno rispettare tutti i parametri e le prescrizioni previste per questa emergenza Coronavirus da parte di tutti i soggetti che apriranno centri per accogliere, durante tutta l’estate, i bambini ascolani. E su questo fronte, in attesa di capire come dovranno essere canalizzati gli annunciati finanziamenti governativi, l’Amministrazione comunale, per volontà del sindaco Fioravanti d’intesa con l’assessore alle politiche sociali Brugni, stanzierà una somma per consentire – attraverso un altro specifico bando e appositi voucher – anche alle famiglie in difficoltà economiche di far partecipare i figli ai centri estivi.

“In giunta – spiega l’assessore Brugni – abbiamo approvato le linee guida per i centri estivi. Abbiamo portato avanti questo atto propedeutico per sbloccare il nuovo bando che permetterà a tutte le realtà che organizzano centri estivi di inviare i progetti al Comune che quest’anno per la prima volta dovrà autorizzarli, insieme all’Asur. I progetti dovranno quindi indicare come si rispetteranno le regole, dal distanziamento alla sanificazione. Noi vogliamo accelerare per consentire con questi centri di supportare le famiglie che hanno l’esigenza di avere degli spazi a disposizione dei propri figli. La valenza del centro estivo quest’anno è soprattutto sociale, per far recuperare ai bambini il loro mondo dopo più di due mesi di restrizioni”. “Come Amministrazione – aggiunge Brugni – siamo pronti, aldilà di quelli che saranno gli interventi governativi, anche a mettere a disposizione delle famiglie meno abbienti dei voucher per partecipare ai centri. Proprio perché rischiano di essere penalizzate”.

Le linee guida dell’Arengo, in recepimento degli indirizzi del Governo, prevedono che ai centri estivi possano accedere bimbi e ragazzi dai 3 ai 14 anni di età. Un’apposita commissione comunale stabilirà criteri di accesso tenendo presenti le seguenti priorità: sostegno ai bisogni della famiglia con maggiori difficoltà nella  conciliazione fra cura e lavoro; l’eventuale disabilità del minore; fragilità della famiglia. Tra le altre indicazioni si specifica che chi organizzerà i centri estivi dovrà garantire nel progetto il distanziamento fisico e sarà fondamentale l’organizzazione in piccoli gruppi e di diversi spazi. Entrata e uscita dei bambini non devono comportare assembramenti e pertanto dovranno essere scaglionate. Il rapporto numerico tra operatori e bambini è fissato dal Governo nella misura che segue: per bimbi da 3 a 5 anni, un adulto ogni 5 bambini; per bambini da 5 a 11 anni un adulto ogni 7 bambini; per i ragazzi da 11 a 14 anni 1 adulto ogni 10 ragazzi.

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