piazzarringo5Sono circa una ventina, tutti relativi a pubblici esercizi e attività di ristorazione, i progetti presentati all’Arengo per l’occupazione di aree esterne raddoppiate, anche a distanza dai locali utilizzati, per contrastare l’effetto Coronavirus. Nessun negozio, invece, ha presentato, al momento, una richiesta per poter occupare anche un’area davanti alla propria attività. In ogni caso, a pesare sul numero di domande finora presentate c’è anche il fardello dei costi da sostenere, tra arredi e procedure ulteriori, in rapporto ad incassi col punto interrogativo. Nel frattempo, come confermato dal sindaco Fioravanti, l’Arengo ha riaperto il confronto con la Soprintendenza per quel che riguarda il possibile utilizzo dei dehors (ovviamente solo per i pubblici esercizi) nel rispetto del contesto architettonico, a partire dal prossimo autunno. Altra novità, sul fronte degli spazi esterni, introdotta nell’apposita modifica al regolamento per l’occupazione suolo pubblico, è l’utilizzo congiunto di una stessa area tra più attività, con accordo scritto che dovrà essere presentato allo Sportello comunale per le attività produttive. Questo per certificare l’intesa raggiunta tra più operatori e quindi nel rispetto dei rapporti di vicinanza.

 

Le circa venti richieste pervenute all’Arengo, come detto, arrivano proprio dal settore della ristorazione e dai bar o locali per la somministrazione di cibo e bevande. Una scelta ritenuta indispensabile, da chi ha già fatto il primo passo, perché dovrebbe consentire di ospitare un numero più adeguato di clienti a fronte della riduzione inevitabile, rispetto al passato, considerando l’obbligo del rispetto delle distanze. E su questo aspetto diventa fondamentale avere più spazio proprio per evitare assembramenti, così come purtroppo si è registrato in alcune zone nell’ultimo week end.

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