Prosegue l’attività investigativa dei carabinieri del nucleo investigativo di Ascoli sull’omicidio di Antonio Cianfrone, l’ex vice comandante dei carabinieri di Monsampolo, ucciso con tre colpi di pistola di piccolo calibro ieri mattina mentre faceva jogging lungo la pista ciclabile di Pagliare. Importanti elementi all’inchiesta condotta dal procuratore della Repubblica di Ascoli, Umberto Monti, potrebbero arrivare dalle testimonianze delle persone che nel momento in cui è stato compiuto l’agguato si trovavano nella zona e potrebbero aver visto qualcosa di utile alle indagini. È stata una signora, ieri mattina, a rendersi conto di quello che era accaduto e a chiamare immediatamente i soccorsi. Antonio Cianfrone era a terra sanguinante ma ancora vivo; il suo cuore purtroppo a cessato di battere poco dopo. Un’altra che stava facendo jogging insieme con una amica ha riferito di aver visto uno dei due malviventi, con il volto coperto dal casco ma di corporatura robusta, uscire da una via laterale e esplodere i colpi micidiali prima di risalire in moto. Sono da queste e da altre testimonianze che gli inquirenti stanno cercando di ricomporre la dinamica dell’accaduto e mettere insieme tutta una serie di elementi che possa consentire di individuare gli esecutori materiali dell’omicidio tanto che sia il procuratore Monti che il comandante Niglio hanno invitato quanti possano aver visto qualcosa di recarsi dai carabinieri per fornire un aiuto concreto all’attività investigativa. Nel frattempo, l’area circostante a dove è stato compiuto il delitto è stata posta sotto sequestro e, inoltre, sono state acquisite tutte le immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza installate in un ampio raggio dal luogo in cui Cianfrone è stato ucciso.
Decisivi potrebbero rivelarsi anche i tabulati delle celle telefoniche dei ripetitori dei cellulari che gli investigatori stanno ora passando sotto la lente.