Presentata una mozione del PD ascolano in consiglio comunale, all’attenzione dei consiglieri anche l’ufficio di via Dino Angelini. I consiglieri Ameli, Frenquellucci e Procaccini hanno presentato una mozione in consiglio comunale per chiedere la riapertura a pieno regime degli uffici postali nel comune di Ascoli Piceno.
“In questi giorni” – afferma il gruppo consiliare del PD – “ci giungono molte segnalazioni per i disservizi causati ai cittadini che usufruiscono del servizio postale all’interno del territorio comunale. Inoltre come segnalato anche dalla UIL duole constatare che l’ufficio di Via Dino Angelini è ancora chiuso ed altri uffici chiudono i battenti lasciando fuori tantissime persone in fila”. “Riteniamo che l’attività svolta negli uffici postali vada considerata come un servizio indispensabile ed essenziale per la comunità cittadina, inoltre la presenza dell’ufficio postale in un quartiere cittadino costituisce spesso un aiuto di estrema importanza nei confronti dei soggetti più deboli della società, quali anziani e disabili, per lo svolgimento di attività necessarie alla vita quotidiana. Senza pensare alle categorie dei professionisti e tutti coloro che in questi giorni si recano negli uffici per l’attivazione dello SPID per poter attingere ai contributi a fondo perduto attivati con la manovra della Regione Marche” – continuano Ameli,Frenquellucci e Procaccini.
“Al superamento della fase critica della pandemia da Covid-19” – prosegue il PD – “il governo nazionale ha stabilito la riapertura degli uffici postali. Gli uffici postali che non hanno ancora l’orario ed il servizio completo creano enormi disagi a tutti i cittadini che nel rispetto delle normative di sicurezza hanno ripreso la loro vita quotidiana fatta di lavoro ed impegni. File interminabili che terminano molto spesso con un nulla di fatto a causa delle chiusure degli sportelli” . “Pertanto chiediamo al sindaco che oltre ai proclami si impegni per risolvere concretamente i disagi, lo sconcerto della mancanza di un servizio pubblico negato, che ricade pesantemente su tutti i cittadini, ma anche sui professionisti nella procedura delle pratiche, che hanno scadenze in tutte le operazioni.”