Non si fermano le indagini sull’omicidio compiuto all’inizio dello scorso mese di giugno nella frazione di Pagliare a Spinetoli. Si continua a cercare l’arma con cui è stato ucciso Antonio Cianfrone, l’ex carabiniere della stazione di Monsampolo ucciso mentre faceva jogging sulla pista ciclabile. È stato rischiesto nuovamente l’intervento dei sommozzatori della guardia costiera per cercare la pistola di piccolo calibro, probabilmente a tamburo, da cui sono stati esplosi i quattro colpi mortali. L’attenzione degli inevstigatori è stata rivolta soprattutto ad un serbatoio di grandi dimensioni presente nelle vicinanze del luogo del delitto e utilizzato dal consorzio di Bonifica per accumulare acqua irrigua per innaffiare i campi limitrofi. I sommozzatori hanno scandagliato tutto il vascone purtroppo senza successo. Della pistola pistola, infatti, non è stata trovata alcuna traccia. Dopo averla cercata nelle radure e nei cespugli ai lati della pista ciclabile anche con l’ausilio dei metal detector e nei canali irrigui presenti in zona, nei giorni scorsi le ricerche si sono concentrate sul serbatoio.