Shopping e sconti saranno i protagonisti, nel segno della sicurezza, di una notte bianca ridimensionata per l’incubo Coronavirus, dopo che il virus ha già stroncato le possibili edizioni 2020 della Quintana e ridotto le festività per il santo patrono all’osso, ovvero al solo programma strettamente religioso, miete ora un’altra vittima illustre: la notte bianca. O notte dei desideri, così come era stata denominata negli ultimi anni la manifestazione creata per mettere in vetrina il commercio ascolano e lo shopping a prezzi super scontati proprio per la notte di San Lorenzo, ovvero il prossimo 10 agosto. Anche in questo caso, la linea tracciata dal questore, Pomponio, è quella incentrata sulla massima attenzione al rispetto delle prescrizioni anticovid e all’obiettivo di evitare sovraffollamenti e assembramenti negli spazi pubblici di libera fruzione.
Un discorso che è stato reiterato all’Arengo anche nel momento in cui si è trattato di ragionare sull’ipotesi di programmare anche quest’anno, nonostante tutto, la classica notte bianca. Una linea inflessibile con la motivazione di evitare ogni possibile situazione che possa creare problemi dal punto di vista di potenziali nuovi contagi. Ed ecco, quindi, la scelta dell’Amministrazione comunale – col sindaco Marco Fioravanti e gli assessori Nico Stallone (centro storico e commercio) e Monia Vallesi (eventi) insieme anche all’assessore Donatella Ferretti per gli eventi culturali – di provare a trovare una soluzione diversa d’intesa con le attività del cuore della città. Una linea molto restrittiva che, di fatto, prevede di puntare tutto sul gancio dei forti sconti e delle promozioni per attrarre visitatori in quella che dovrebbe essere a tutti gli effetti una notte dedicata allo shopping. Una notte basata su sconti e promozioni che le varie attività promuoveranno, restando aperte fino a tarda ora, ma senza altre iniziative collaterali. Sarà, in altre parole, la notte delle occasioni per gli acquisti, anche per dare una mano ad un settore in sofferenza come il commercio dopo l’uno-due assestato dal terremoto prima e dal Coronavirus poi. Con eventi dell’Amministrazione a ingresso limitato in contenitori o spazi chiusi o delimitati come, ad esempio, il Ventidio Basso (con Popsophia) e il teatro romano. In un momento così delicato per il commercio ascolano, l’Arengo ha deciso di provare – nonostante le prescrizioni previste per il rischio Coronavirus – a replicare anche quest’anno la tradizionale notte bianca del 10 agosto. Un discorso che, però, si è rivelato praticamente proibitivo da portare avanti con le consuete modalità, ovvero programmando più eventi lungo vie e piazza cittadine da abbinare alle promozioni e la scontistica dei negozi. Questo perché, come già avvenuto per la Quintana e i festeggiamenti per Sant’Emidio, il questore ha ribadito la linea dura per quel che riguarda spettacoli o attività da svolgere in luoghi aperti al pubblico e non delimitabili o comunque con previsione di flussi di persone molto elevati. Con l’impossibilità, quindi, di controllare ed evitare i probabili assembramenti. A fronte di queste limitazioni, l’Arengo ha provato anche a ipotizzare l’attivazione di musica in filodiffusione lungo le vie del centro storico, così come accade anche nel periodo natalizio e del Carnevale, ma al momento anche questa ipotesi non sarebbe stata ritenuta percorribile. A questo punto, si è pensato comunque di realizzare per quella sera, come detto, spettacoli o eventi in spazi comunali accessibili solo per un numero limitato di persone.