aula_scuola_generica maturitàCon le indicazioni operative messe a punto da Istituto superiore della sanità, ministeri ed esperti, arrivano nuove regole che vanno ad affiancare il distanziamento e la fase della prevenzione con tutte le (complesse) procedure da seguire nell’eventualità di casi positivi a scuola, tra l’individuazione di un referente Covid per ogni istituto, aule di isolamento dei casi sospetti, misurazione della febbre e tanto altro ancora. Mai come stavolta sarà l’anno della responsabilità collettiva per limitare i rischi e i contagi. E tutto questo anche sotto le cento torri mette sotto pressione tutto il sistema, dalle istituzioni alle dirigenze scolastiche e al Dipartimento di prevenzione dell’Area vasta 5. Ma come si prepara Ascoli a questa difficile sfida? I protocolli sono stati digeriti, ma per l’operatività restano dubbi e si leva la richiesta di un potenziamento del personale scolastico.

 

La macchina organizzativa, tra cantieri per il distanziamento e attività per la gestione della prevenzione ed emergenza sanitaria all’interno delle scuole ascolane, è già partita. Dall’Arengo e la Provincia ai dirigenti scolastici, si corre per metabolizzare le nuove regole e farsi trovare pronti. “Il protocollo varato per le scuole è molto tecnico – afferma il sindaco Fioravanti – e per calarlo nella realtà sarà fondamentale la massima collaborazione tra scuole e famiglie. E’ fondamentale, innanzitutto, che non si scarichi la responsabilità sui dirigenti scolastici da un punto di vista penale perché sarebbe assurdo. Per quanto riguarda l’attuabilità delle indicazioni, non sarà semplice perché un conto è gestire a tavolino un’emergenza di questo tipo nelle scuole e un conto è farlo nella realtà. Noi abbiamo attivato una collaborazione molto stretta con il personale scolastico. Personale che auspichiamo venga integrato, potenziato nella dotazione. E nello stesso tempo sarà fondamentale la collaborazione delle famiglie. E sarà difficile, ad esempio, mettere un bambino con la febbre isolato in una stanza, può essere anche traumatico… Ma questo purtroppo è il momento che stiamo vivendo e non possiamo e dobbiamo sottrarci a queste incombenze. Anche noi come Comune saremo in prima linea anche con personale disponibile”.

 

“Le indicazioni e le procedure – commenta la dirigente scolastica dell’Isc Ascoli centro, Valentina Bellini – le abbiamo recepite e ci stiamo già organizzando, ma il complicato sarà attuarle alla luce delle tante variabili. Nell’attuazione delle procedure, infatti, esistono dei passaggi che potrebbero essere critici. Ad esempio, nel caso di un bimbo con la febbre dobbiamo chiamare i genitori… ma se non rispondono o non possono venire, non è facile gestire la situazione considerando che nel frattempo il bambino dovrà rimanere isolato alla presenza di un collaboratore scolastico che deve restare a sorvegliarlo… E’ chiaro che, oltre al disagio per il bimbo di restare lì troppo tempo, c’è anche la necessità di potenziare il personale per far fronte a queste situazioni». «Altro problema si pone – prosegue Bellini – considerando che il dato oggettivo è che in casi di febbre da 37,5 in su deve essere attivata la procedura di isolamento. Ma cosa succede se, come dal nostro storico, a novembre e gennaio si registrano solitamente anche giorni con 10 o 15 casi di alunni in classe con febbre influenzale? In questo senso sarà fondamentale la responsabilità e collaborazione dei genitori nel controllare la febbre ai figli tutti i giorni prima di portarli a scuola”.

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