artigiani-3Nel primo semestre del 2020 il Piceno ha triplicato il volume delle importazioni rispetto a quello delle esportazioni. “La crisi Covid rischia di evidenziare senza più possibilità di dilazioni temporali – spiega Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli Piceno – il gap produttivo e di marketing delle nostre medie, piccole e soprattutto micro imprese. Le risorse che arriveranno dalla Ue con il Recovery Fund dovranno quindi essere utilizzata al meglio e immediatamente per il nostro territorio. Il rischio è una recessione irreversibile e un gap con il resto del mondo che sarà davvero difficile colmare”.

“Oggi abbiamo una grande opportunità per il paese e l’importanza che i 209 miliardi per l’Italia siano gestiti per ripartenza e sostegno alle imprese e alle famiglie – prosegue Balloni – Dopo gli incontri svolti con i candidati presidenti della Regione Marche il nostro appello va alla prossima governance regionale affinché sia brava e caparbia nell’assicurarsi più fondi possibile da poter impiegare a sostegno delle Marche. Un’occasione che dal 21 Luglio ha cambiato i paradigmi delle prossime programmazioni se si è bravi a far si che queste risorse arrivino nel territorio nel tempo e nel modo giusto”.

La Cna di Ascoli Piceno ha analizzato i dati più recenti elaborati dal Centro studi della Cna delle Marche e lancia l’allarme. Al Governo nazionale e a chi si assumerà il compito, da qui a qualche settimana, di governare e gestire il territorio Marchigiano e Piceno. Le piccole imprese del Piceno dimostrano infatti di essere sempre più in difficoltà a stare sui mercati internazionali e quindi, rispetto al primo semestre del 2019, quello che deve arrivare dall’estero per i consumi e la produttività ha sempre più un volume maggiore rispetto a quello che dal nostro territorio riesce a far uscire fuori con l’export.

“Il Recovery Fund – aggiunge Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena – rappresenta una straordinaria occasione per tornare a crescere, rimuovendo ostacoli di carattere strutturale che penalizzano da troppo tempo lo sviluppo delle attività economiche e la qualità della vita. E’ una occasione da non perdere. Quello che serve è impiegare le rilevanti risorse in interventi in grado di generare un impatto duraturo. Bisogna evitare di ripetere gli errori del passato nell’utilizzo dei fondi strutturali, disperdendo le risorse in tanti rivoli sena capitalizzarne i benefici”.

In questa logica – rileva la Cna Picena – è necessario che le piccole imprese siano destinatarie di interventi specifici come ha riconosciuto la stessa Commissione europea. Occorre potenziare il Piano Transizione 4.0 così come il credito d’imposta per attività di formazione. Sul credito la Cna ribadisce l’esigenza di istituire un fondo rotativo sotto la gestione dei Confidi vigilati da Banca d’Italia e finalizzato a erogare finanziamenti a micro imprese per importi fino a 50mila euro. Occorre una nuova strategia su ricerca e innovazione per avvicinare le imprese, anche le più piccole, ai temi dello sviluppo tecnologico senza il quale si rischia sempre più di essere tagliati inesorabilmente fuori dai mercati europei e internazionali.

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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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