L’Arengo cerca di accelerare le procedure per sbloccare adeguamenti sismici o ricostruzione delle sedi scolastiche, ma il nodo ancora da sciogliere resta quello relativo ai finanziamenti per realizzare quelle che, per 7 anni circa, dovranno essere le sedi temporanee sostitutiv delle scuole in cui inizieranno i lavori. Ovvero quelle dove mandare centinaia di studenti durante gli interventi sulle attuali sedi o di realizzazione di nuove scuole con una dotazione complessiva di 31 milioni di euro.
Di paradossale, in questa fase, è che mentre il sindaco e l’Amministrazione comunale sono in attesa di capire – con un contatto diretto col commissario Legnini –dove poter attingere le somme per realizzare queste sedi provvisorie, nel frattempo arrivano fondi che, invece, potranno essere utilizzati nel 2021 per poter effettuare ampliamenti delle attuali sedi o per la realizzazione di moduli aggiuntivi al fine di fronteggiare l’emergenza Covid. Con il capoluogo piceno che, quindi, si ritrova ad effettuare interventi anticovid anche in sedi che poi, comunque dovranno diventare cantieri per la messa in sicurezza sismica. E con il punto interrogativo sulla copertura economica per allestire sedi provvisorie che, in realtà, dovrebbero ospitare gli studenti per circa 7 anni. Un’emergenza nell’emergenza, tanto per capirci.
Mentre, come detto, l’Arengo ha iniziato a sbloccare le progettazioni per ridisegnare future scuole molto più sicure dal punto di vista sismico, c’è da risolvere il rebus delle sedi temporanee da realizzare quanto prima per poi poter essere utilizzate quando si avvieranno i cantieri nelle attuali sedi scolastiche. In tal senso, il sindaco Fioravanti aveva di recente incontrato anche il commissario per il sisma, Legnini, proprio chiedere un aiuto riguardo i possibili fondi da intercettare per la realizzazione di queste sedi provvisorie. Con lo stesso Legnini che si era impegnato a collaborare in tal senso. Al momento, però, finanziamenti in tale direzione, al contrario di quelli ora in arrivo per ampliamento delle scuole per il Covid, non se ne vedono all’orizzonte. E questo rischia di rallentare ulteriormente la corsa dell’Arengo, con il sindaco in prima linea, per andare a realizzare le cosiddette sedi-tampone. Sedi-tampone per le quali l’Amministrazione comunale aveva anche diramato un avviso pubblico per raccogliere possibili proposte di aree o immobili da parte di privati per un utilizzo come sede scolastica temporanea. Su questo fronte, 3 sono le risposte pervenute: in due casi si tratta di terreni, uno dei quali in zona industriale, sui quali realizzare possibili moduli per le attività scolastiche, mentre il terzo riguarda un immobile ed area annessa che potrebbe mettere a disposizione l’apprezzato imprenditore Battista Faraotti. Le caratteristiche di aree ed immobili richiesti attraverso il bando riguardavano aree di facile accesso e di almeno 5.000 metri quadrati di superficie su cui realizzare eventuali moduli scolastici o immobili con superficie lorda complessiva di 2.000 metri quadrati disposti anche su più piani.