“Chiedo con forza un aiuto economico da parte del Governo per i Comuni che devono assumersi la responsabilità dei controlli e soprattutto per i privati cui si limita ulteriormente l’attività senza alcun ristoro previsto”: questo il messaggio forte che emerge dalla dichiarazione del sindaco Fioravanti alla Gazzetta di Ascoli all’indomani del nuovo decreto del premier Conte per l’emergenza Covid.
“Come sindaco, – spiega Fioravanti – dopo aver studiato il nuovo decreto del Presidente del consiglio dei ministri prendo atto che non c’è nulla di nuovo se non l’ennesimo segnale della politica che limita l’attività economica e dà tutte le responsabilità ai territori. Una cosa che avviene da tempo e che io continuo a non condividere e contrastare. Non farò polemica così come non l’ho fatta in questi mesi, però devo prendere atto che non c’è nulla di nuovo. Mi aspettavo dal Governo un vero cambiamento ovvero la capacità di assumersi le responsabilità. Lasciare la palla infuocata in mano ai sindaci significa che siamo di fronte ad una scelta politica irresponsabile. Io continuo a prendermi tutta la responsabilità, così come ho fatto quando abbiamo gestito i buoni, la fase del lockdown… Continuiamo a gestire questa emergenza, ma è chiaro che c’è una falla, perché il Governo limita le attività economiche, dà la responsabilità ai Comuni e non ci mette neppure risorse. Mi aspettavo un Piano dettagliato di investimenti almeno per ristorare l’aumento di personale che sarebbe necessario ai Comuni per poter controllare in modo serio e sanzionatorio gli atteggiamenti irrispettosi delle regole in questo momento difficile. Allo stesso tempo, mi aspettavo soldi per i privati ai quali si annuncia di non fare il lockdown ma poi si limita l’attività economica senza garantire loro un aiuto economico. Comunque io sarò anche stavolta in prima linea e, tra la politica e cittadini, scelgo ancora una volta di stare dalla parte dei cittadini. Insieme ai miei concittadini ascolani combatterò questa emergenza e insieme gestiremo anche il post emergenza. Non mi tiro indietro, ma allo stesso tempo ribadisco la richiesta di risorse per consentirci di non affrontare questa guerra a mani nude”.