Nelle Marche il sistema sanitario ad oggi riesce a processare solo 2.200 tamponi al giorno. I Servizi della Regione – come si legge in un comunicato dell’ente – sono al lavoro per aumentarne la dotazione. Il governatore Acquaroli ha inviato una lettera al commissario Arcuri per chiedere una dotazione giornaliera di 5.000 tamponi molecolari ‘ordinari’, 1.500 tamponi molecolari rapidi e 5.500 tamponi antigenici rapidi. La richiesta è molto più alta e anche in questo caso sono stati convocati in aiuto i medici di famiglia e i farmacisti per un accordo che allarghi la platea dei tamponi anche ai bambini che devono rientrare a scuola e a tutte le categorie a rischio (sanitari e forze dell’ordine). Saltamartini ha tenuto a sottolineare che i tamponi per i bambini dovranno essere gratuiti. “Le famiglie – sottolinea l’assessore regionale alla Sanità, Saltamartini – oggi pagano il test per riammettere i figli a scuola. È una violazione del principio di uguaglianza dei cittadini. Non possiamo immaginare una discriminazione sociale delle famiglie che non possono pagare il tampone e ritardano il ritorno a scuola dei loro bambini”.
Già convocati i sindacati, nel frattempo, per trovare una soluzione sulle indennità di rischio al personale sanitario. “Le risorse – spiega Saltamartini – erano state stanziate e non si capisce perché non siano stati liquidate. Si tratta di una ingiustizia che vogliamo risolvere al più presto. L’impegno della giunta Acquaroli è di liquidare immediatamente questa partita perché pensiamo che l’impegno e la professionalità di chi rischia la vita vadano concretamente riconosciuti”. Poi alcune raccomandazioni dell’assessore Saltamartini riguardo il fatto che la maggior parte dei contagi arriva da contatti familiari, tra amici o fidanzati. “Raccomandiamo – conclude Saltamartini – la massima attenzione nelle azioni che ormai ben conosciamo, ovvero mascherina, distanziamento eigiene delle mani, a tutti e in particolare a chi vive con congiunti anziani o persone con disabilità. Penso infatti alle persone portatrici sane, quindi asintomatiche, che rientrando a casa possono trasmettere il virus ai nonni, ai genitori anziani e ai familiari più fragili”.