Cartello consegne a domicilioLa crescita dei contagi da Coronavirus, nel Piceno, riporta a galla l’esigenza di riattivare i servizi a domicilio che erano diventati fondamentali soprattutto nel periodo del lockdown. E in città sono già numerose le attività commerciali, in particolare quelle del settore food, che a fronte del perdurare dell’emergenza Covid hanno iniziato a riorganizzare la consegna a casa della merce acquistata. Mentre parallelamente il sindaco Fioravanti  sta lavorando all’ipotesi di riattivare – come già avvenuto nei mesi più duri della pandemia – un elenco di tutte le attività che offrono tale servizio per informare in tempo reale i cittadini sui servizi disponibili.

Se, infatti, gli operatori del settore hanno già iniziato a riorganizzarsi, cercando di spingere di più su asporto e consegne a domicilio, anche a Palazzo Arengo il sindaco Fioravanti sta studiando la possibilità di aiutare cittadini e commercianti sul fronte delle consegne a domicilio provando a riattivare la creazione di un elenco di tutte le attività disponibili a servire i clienti a casa. L’obiettivo è, quindi, quello di provare a reiterare il sistema già sperimentato durante il lockdown fornendo tutte le informazioni e i recapiti utili ai cittadini attraverso i canali istituzionali, ovvero sito, spazi social del Comune ed eventuali altre modalità. Uno strumento utile sia per tutte le persone che cercano per scelta di esporsi il meno possibile al rischio contagio, sia per tutti coloro che, pur essendo negativi e asintomatici, si ritrovano in quarantena, così come per le stesse attività che temono ulteriori cali di clientela.

 

Daniele Fabiani, presidente provinciale della Federazione pubblici esercizi della Confcommercio, conferma il fatto che il settore food dovrà giocarsi la carta, in questa fase,  delle consegne a domicilio e dell’asporto per rispondere a quella che sta diventando sempre più una necessità, sia per le persone anziane e per chi magari pur negativo si trova in quarantena, così come per il possibile calo della clientela per vari motivi, tra cui il fatto non trascurabile che è diminuito anche il potere di acquisto. “Se non si riesce a ripartire velocemente, – sottolinea Fabiani – qui crescono le famiglie senza lavoro, altri sostegni non sembrano esserci e quindi scende anche la possibilità di spesa. Tra l’altro, il ministro Speranza ha lanciato un messaggio invitando la gente a stare a casa e questo comunque va ad incidere anche sui consumi e sulle attività… ». “Asporto e consegne a domicilio saranno il futuro – prosegue Fabiani – anche aldilà del Covid. Stanno aumentando le piattaforme per gli acquisti e tutti ci si sta organizzando perché questo può essere uno strumento per tamponare le perdite derivanti dal calo della clientela. Anche noi, ad esempio, come altri, con la nostra attività di ristorazione ci siamo organizzati e abbiamo anche attivato un servizio tipo drive-in in piazza della Viola dando la possibilità ai clienti e poi ritirare il cibo richiesto senza neppure scendere dall’auto”.

 

 

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