A quattro anni dalle devastanti scosse del 26 ottobre 2016, il presidente della Regione Francesco Acquaroli interviene sul tema della ricostruzione. “Quella di oggi è una data significativa per la nostra regione e per l’intero centro Italia – affermato Acquaroli – Ricordiamo le scosse devastanti di quattro anni fa, che aggravarono drammaticamente il danno già subito con il sisma del 24 agosto. Le Marche contano il 62% del danno complessivo dell’intero cratere sismico, con oltre 46 mila edifici danneggiati, 30 mila sfollati. Decine di migliaia di nostri concittadini che quotidianamente affrontano, con un esemplare senso di appartenenza e grande determinazione, le lungaggini burocratiche e i ritardi finora accumulati e che meritano risposte. Faremo tutto ciò che è in nostro potere affinché la ricostruzione post-sisma abbia un significativo cambio di passo, confrontandoci con senso di responsabilità con tutta la filiera istituzionale, a partire dal commissario Legnini, e tutti gli attori coinvolti, gli enti locali e le categorie professionali”. “Quello da affrontare è un lavoro immane – ha affermato l’assessore con delega alla ricostruzione, Guido Castelli – e lo vogliamo fare d’intesa con i sindaci e con le professioni, che sono i due grandi interlocutori che in questi anni non sono stati resi partecipi del processo fattivo della ricostruzione. L’impostazione che vogliamo darci è quella dell’ascolto e della condivisione. A questo scopo stiamo convocando due incontri, rispettivamente con i sindaci e con i rappresentanti delle categorie professionali. È il momento di curare la concreta operatività e applicazione dell’apparato normativo sia della ricostruzione pubblica che di quella privata, significativamente innovato dalle recenti ordinanze commissariali. Bisogna che questo impegno si traduca in realizzazione. Stiamo valutando anche la riorganizzazione degli Usr che grazie all’immissione in ruolo di nuovo personale dipendente saranno messi in condizione di dare risposte sempre più rapide ed esaustive”. L’assessore Castelli ricorda anche come la ricostruzione post-sisma dovrà essere un asset strategico fondamentale del Recovery Plan affinché “sia anche riconosciuto il centro-Italia terremotato come una priorità nazionale mai più rimandabile”.