Si è parlato, inevitabilmente, anche di emergenza Covid e ai problemi ad essa collegati nella seduta di oggi del consiglio comunale convocato – in versione online – dal presidente Alessandro Bono.
Proprio in apertura di seduta, il sindaco Marco Fioravanti, nelle sue comunicazioni, ha affrontato il tema dell’emergenza, sottolineando tra l’altro che “per gli alberghi si stanno valutando ipotesi per dare risposte a cittadini che hanno contatto con un positivo, soprattutto privilegiando chi svolge ruolo essenziale come forze dell’ordine e operatori sanitari”.
“Dobbiamo cercare di superare questo intervento complesso e difficile. – ha evidenziato il primo cittadino – Abbiamo sempre più bisogno della collaborazione di tutti per rispondere ai tanti problemi che si potrebbero verificare anche nelle prossime settimane. I numeri sul contagio stanno crescendo, siamo in zona gialla ma bisogna stare attenti. E’ difficile quantificare il numero di attuali positivi in città, tra chi si contagia e chi guarisce. Ad oggi ad Ascoli siamo a circa 750 persone positive, anche se non c’è un dato ufficiale aggiornato”.
“Noi come Comune stiamo collaborando con Asur e istituzioni, – ha aggiunto il sindaco – e stiamo cercando di fornire un protocollo e riferimenti alle dirigenti scolastiche che sono in difficoltà per la gestione delle positività in classe con l’Asur che non riesce, vista l’emergenza, a dare subito una risposta e quindi si deve decidere sulle quarantene di docenti o studenti prima del tampone. Per quanto riguarda la connessione per la didattica a distanza, tutto è previsto dal Ministero con gli stessi dirigenti. I Comuni sono tenuti a garantire le connessioni internet, ma in questo momento c’è un problema di rete, con una connessione debole nelle sedi scolastiche. Il Ministero ha stanziato risorse in tal senso e stiamo cercando di attrezzarci e andare incontro in qualche modo alle scuole per poter andare avanti. Anche se la didattica a distanza è comunque più debole della didattica in presenza, ma siamo in emergenza”.
“Per l’emergenza Covid – ha aggiunto Fioravanti – con la giunta abbiamo deliberato 390.000 euro per le partite iva che sono state obbligate a chiudere dopo le 18 e anche per dare una risposta-tampone ma continuando a sollecitare il Governo anche per tutti quelli che hanno partita iva o lavorano nel settore cultura, ma che non hanno modo di farlo. Almeno dobbiamo garantire un reddito per sopravvivere. E stiamo lavorando anche per aiutare i soggetti fragili, tra l’altro ci sono anche molti disabili risultati positivi. Così come massima attenzione va rivolta agli anziani. Inoltre c’è il problema economico: se le partite iva le obblighiamo a stare a casa, questo crea problemi a tutto il sistema Paese. E anche senza cultura e formazione, il Paese è morto. Non condivido, ad esempio, la chiusura dei musei, visto che con i dovuti accorgimenti non creano problemi. E visitare un museo può solo generare ottimismo. In questa fase, almeno fino a Natale, la situazione è complessa, ma sono certo che la città da questa emergenza troverà poi la forza per reagire”.
Sul fronte sanitario, il consigliere comunale Ameli ha presentato un’interrogazione con la quale si chiedeva di sapere: “Quanti sono i casi di positività di cittadini residenti nella città di Ascoli Piceno dall’inizio della pandemia; quanti sono i casi di positività di cittadini residenti nella città di Ascoli Piceno dall’inizio della seconda ondata; alla data odierna, quanti cittadini residenti nella città di Ascoli Piceno risultano attualmente positivi.; quali interlocuzioni sono state avviate con la Regione Marche per contenere la pandemia nel comune di Ascoli Piceno; scongiurandolo, se risulta possibile l’istituzione di una “zona rossa” nel comune di Ascoli Piceno; se, visto l’evolversi della pandemia nella provincia di Ascoli Piceno ritiene necessario il mantenimento di percorsi “puliti” e “sporchi” all’interno delle strutture ospedaliere del territorio, e se a tal riguardo ritiene che sia necessaria l’individuazione di una sola struttura per il trattamento di malati covid; se si, se ritiene possa essere il Mazzoni o come già successo nella prima ondata debba essere il Madonna del Soccorso l’ospedale dedicato ai pazienti Covid, se risultano interessamenti per la realizzazione di un covid hotel nella città di Ascoli Piceno”.
“Aldilà del fatto che sono garante delle istituzioni e delle norme, – ha risposto Fioravanti – noi sindaci non siamo tenuti né a dare informazioni né numeri. In questo momento sono concentrato nel tutelare nell’interesse della salute degli ascolani. Il numero lo darò solo se necessario per garantire la sicurezza, quindi se può essere utile. Per quanto riguarda il Covid, non mi risulta che l’ospedale sia stato “sporcato”, anche perché è importante mantenere tutti gli altri servizi sanitari. Ciò non è accaduto. Sono stati utilizzati 20 posti di malattie infettive per i quali io ho chiesto di far rimanere questa palazzina, mai utilizzata per volontà politica nonostante soldi pubblici spesi e lasciata lì per anni, anche dopo il Covid. Restando come reparto Malattie infettive. Per la gestione dei malati Covid ci sarà un disegno regionale, io non entro nel merito di quello che la Regione sta studiando. Per gli alberghi stiamo valutando ipotesi per dare risposte a cittadini che hanno contatto con un positivo, soprattutto privilegiando chi svolge ruolo essenziale come forze dell’ordine e operatori sanitari. Ci stiamo facendo carico per cercare di garantire l’isolamento di queste persone che devono continuare a garantire un servizio indispensabile. Si sta cercando di contattare gli alberghi per vedere una possibilità di utilizzo come alloggi, ma è una situazione in divenire”.