Antonio Cianfrone è stato ucciso da un proiettile di piccolo calibro sparato alle spalle e che gli ha perforato il polmone, trapassato l’arteria succlavia e infine la carotide. Dei quattro colpi esplosi dal killer la mattina del 3 giugno scorso e che hanno raggiunto l’ex vice comandante della caserma dei carabinieri di Monsampolo, questo è stato quello mortale. È quanto sostengono i medici legali Sabina Canestrari, Francesco Brandimarti e Massimo Senati che hanno eseguito l’autopsia sul corpo senza vita di Antonio Cianfrone. Dall’esame autoptico è emerso che sono stati quattro i proiettili che hanno raggiunto la vittima: due alla testa, uno sul lato destro alla base del collo e uno, quello letale, alla schiena. Per le modalità con cui è stato messo in atto l’agguato, sulla base dei risultati degli esami eseguiti, i coinsulenti della Procura sono giunti alla conclusione che la volontà dell’aggressore era quella di uccidere Cianfrone. Per la Procura di Ascoli non ci sono dubbi: a compiere l’omicidio sono stati coniugi Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli. Sarebbero loro i due in sella alla moto ripresi mentre fuggivano dalle telecamere degli impianti di sorveglianza presenti nelle vicinanze del luogo del delitto e per questo dal 9 giugno sono rinchiusi in carcere.