La preoccupazione, che rischia di trasformarsi in amara realtà prima del prossimo Natale, per le imprese picene, è quella di ritrovare sotto l’albero un territorio ascolano – già martoriato pesantemente dal terremoto – inascoltato ed escluso dalla cosiddetta “zona Sud” che dal nuovo anno e fino al 2029 andrà a beneficiare di sgravi contributivi del 30% su ogni dipendente aziendale. Una zona che, beffa nella beffa, arriverà dal profondo Sud fino al confinante Abruzzo, fermandosi sull’altra sponda del Tronto. Andando quindi a creare, per i prossimi 9 anni, una forte disparità sul mercato del lavoro tra territori a stretto contatto di gomito. E anche un probabile addio a possibili nuovi investimenti rispetto a chi, invece, godrà anche di maggiori agevolazioni sulle assunzioni di giovani e donne. Adesso a lanciare un nuovo segnale è Stefano De Angelis, importante imprenditore ascolano (presidente del Gruppo Giocamondo, ai vertici nazionali del settore turismo) che ha deciso di scrivere a una serie di rappresentanti istituzionali di livello governativo, regionale e locale per sollecitare azioni in tal senso. Un messaggio chiaro inviato a diversi rappresentanti istituzionali tra cui il sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico Alessia Morani, il presidente dalla Camera di commercio delle Marche Gino Sabatini, il presidente di Confindustria Centro Adriatico Simone Mariani, l’assessore regionale Guido Castelli, il consigliere regionale Andrea Antonini e il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti. De Angelis, nel suo messaggio, ribadisce che “con la Finanziaria in discussione, il territorio ascolano sta per perdere tre grandi opportunità in termini di sgravi e agevolazioni che, invece, ci saranno dal Tronto in giù per i prossimi 9 anni. Abbiamo ancora pochi giorni per far cambiare il disegno di legge prima che venga convertito. Credo che l’area del cratere del sisma, come minimo, debba essere ricompresa. Viceversa, per i prossimi anni temo che avremo importanti problemi in quanto territorio di confine. Grazie per quello che potrete fare”.
Il sollecito ai rappresentanti istituzionali e di categoria, per fare fronte comune per il territorio, nasce proprio dall’esclusione attuale di Ascoli e dell’area del sisma da tre tipologie di agevolazioni che, se perse, peserebbero come un macigno sul sistema economico locale. In primis, c’è la decontribuzione, ovvero lo sconto del 30% contributivo su tutti i lavoratori già attivi. Uno sconto previsto fino al 2025, per poi comunque proseguire con percentuali del 20% e poi del 10% fino al 2029. Inoltre, altri due vantaggi sarebbero quelli relativi all’azzeramento dei contributi per nuove assunzioni di giovani (fino a 36 anni) per 4 anni anziché 3 e , nel 2021 e nel 2022, anche di donne disoccupate da almeno 6 mesi (anziché 24 mesi).