Decine di segnalazioni ogni giorno sulla scrivania del Garante regionale per i diritti delle Marche per il problema delle mascherine che sono chiamati ad indossare i bambini nel corso delle lezioni scolastiche, così come previsto nel Dpcm del 3 novembre. Già nell’aprile scorso, durante il primo periodo del lockdown, Andrea Nobili aveva evidenziato come fosse necessario “trovare un punto di equilibrio tra il rischio di aumentare il numero dei contagi e la limitazione dei diritti dei bambini”. Oggi, con la riapertura delle scuole e le disposizioni per la prevenzione e il contenimento della pandemia, la questione delle mascherine è tornata in primo piano con numerose prese di posizione, tra cui quella dell’assessore regionale all’Istruzione Giorgia Latini. Secondo Nobili si tratta di “preoccupazioni sicuramente comprensibili, anche perché quando si parla di minori le scelte vanno adottate con maggiore prudenza, altrettanta flessibilità e con il supporto di comprovati pareri tecnici. Ecco perché, almeno per fugare i dubbi più consistenti e fornire risposte attendibili, abbiamo creduto opportuno rivolgerci a degli specialisti del settore”. L’Autorità di garanzia ha già fatto pervenire la richiesta di approfondimenti alla sezione marchigiana dell’Associazione Italiana di Pediatria e all’Ordine dei medici Chirurghi Odontoiatri della Provincia di Ancona in relazione alla sussistenza o meno di rischi potenzialmente correlati alla mascherina per i bambini della scuola primaria, sia per quanto riguarda la salute fisica, sia per quella psico-relazionale. “Resta sempre aperto – conclude Nobili – il discorso della flessibilità, vale a dire della ricerca di soluzioni che pur non andando ad intralciare il percorso di contenimento della stessa pandemia, consentano un’attenuazione della pressione sui bambini. Una questione d’ingegno e buon senso che chiama tutti ad una attenzione particolare quando si compiono scelte che riguardano i minori”.