pretare37“Stabilizzazione del personale, compensazione per il minor gettito Imu; proroga delle procedure semplificate per la ricostruzione pubblica e privata per ulteriori 5 anni, ammissibilità al finanziamento dei costi per l’acquisto e l’urbanizzazione delle aree destinate alla delocalizzazione di edifici pubblici e scuole”. Sono alcuni dei principali capitoli del pacchetto di emendamenti messi a punto dal Coordinamento interregionale delle Anci regionali di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo e dai membri della cabina di regia col contributo del Commissario alla Ricostruzione Legnini, in sinergia con le quattro Regioni e con gli uffici di Anci nazionale, inviato alla Commissione Bilancio e ai Parlamentari eletti nelle regioni Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. Altri punti riguardano: “impignorabilità delle risorse provenienti dal fondo per la ricostruzione delle aree dal Sisma Centro Italia; scorporo delle spese straordinarie sostenute per scongiurare il Dissesto Finanziario degli Enti Locali; rifinanziamento del fondo di 35 milioni già esaurito istituito come contributo in conto capitale alle imprese per investimenti nei territori dei comuni colpiti con priorità per le imprese che hanno subito danni per effetto degli eventi sismici. Ma si chiede anche di “proseguire la Zona Franca Urbana per almeno ulteriori 5 anni; di estendere la possibilità di istituire una Zes (Zona economica speciale – ndr) per l’area Appenninica; di includere l’area del cratere nelle aree ammesse a beneficiare dell’esonero dal versamento dei contributi pari al 30% dei complessivi contributi previdenziali dovuti dai datori di lavoro”. “Siamo ad uno snodo fondamentale”, ha detto Valeria Mancinelli, sindaca di Ancona, presidente di Anci Marche e coordinatrice delle Anci regionali coinvolte nel sisma del Centro-Italia, che parla di “straordinario lavoro sinergico. Ora tocca al Parlamento e al Governo il passo decisivo. La storia ci giudicherà”.

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