banconote-e-monete-soldiArrivano  i primi 150 bonus da 500 euro ciascuno, a fronte di 390mila euro complessivi messi in campo dall’Arengo, per prendere sottobraccio e aiutare le attività commerciali e altre partite iva ascolane messe in ginocchio dal Covid. Si tratta delle prime erogazioni effettuate dall’amministrazione comunale per tamponare l’emergenza che, a cascata, sta colpendo al cuore l’economia locale, su un totale di 462 richieste pervenute proprio da operatori commerciali, artigianali o di altra tipologia, in risposta al bando pubblicato dal Comune per gettare un salvagente alle attività in difficoltà. Dopo una veloce fase istruttoria, gli uffici comunali sono riusciti a sbloccare subito le prime 156 erogazioni mentre nel frattempo si stanno richiedendo le necessarie documentazioni integrative  per le pratiche che devono ancora essere completate.

“Con le prime erogazioni – sottolinea il sindaco Fioravanti – passiamo alla fase concreta di questa nostra importante iniziativa che intende sostenere le attività cittadine in forti difficoltà in questa fase molto delicata, con l’obiettivo di aiutarle a reggere l’urto di questa emergenza pandemica. Come amministrazione comunale abbiamo deciso di scendere in campo direttamente, con uno stanziamento di 390mila euro, per stare al loro fianco”. Le erogazioni dei bonus, in questa primissima fase, sono avvenute in due tranche. Prima si è proceduto ad esaminare, in ordine cronologico di presentazione, le prime 200 domande pervenute. Di queste, 83 sono state subito sbloccate, mentre per le altre è stata richiesta la documentazione integrativa per procedere. A seguire, si è partiti con una seconda ondata di erogazioni ad altre 73 attività, per un totale di 156 beneficiari di questi bonus sin da subito. Nel frattempo, continuerà la corsa contro il tempo per velocizzare al massimo le procedure di erogazione a tutti i richiedenti ammessi al contributo. Tra i requisiti per ottenere il contributo, parametro fondamentale era il non aver lavorato, durante il periodo della chiusura obbligatoria, neanche in smart working.

 

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