Latini e AcquaroliIl governatore Francesco Acquaroli ha siglato l’ordinanza che dispone dal 7 al 31 gennaio 2021 la didattica digitale integrata al 100% nelle scuole superiori e paritarie della regione.

Ecco il testo dispositivo del provvedimento:

“Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Sars-Cov2, dal 7 gennaio e fino al 31 gennaio 2021, su tutto il territorio regionale si applicano le seguenti misure: a) le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, statali e paritarie, adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del del decreto del Presidente della Repubblica dell’8 mrzo 1999, n.275, in modo che il 100 per cento delle attività siano svolte tramite il ricorso alla didattica digitale integrata; b) resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell’istruzione n.89 del 7 agosto 2020 e dall’ordinanza del Ministro dell’istruzione n.134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata. Le modalità concrete di attuazione delle misure indicate sono definite dalle istituzioni scolastiche facendo ricorso alla flessibilità organizzativa (…).  La presente ordinanza può essere modificata o revocata in relazione all’andamento dell’indice di contagio (Rt) e della situazione epidemiologica complessiva in considerazione degli indicatori di cui in premessa”.

“Questi che stiamo vivendo – spiega il Governatore delle Marche  – sono giorni molto complessi. Le scelte devono essere dettate da un forte senso di responsabilità. Quella di rinviare la riapertura delle scuole superiori in presenza è stata difficile e combattuta perché avremmo voluto dare un senso di ritorno alla normalità. Ma purtroppo ci sono due ostacoli insormontabili. Il primo è inerente alla tenuta delle strutture ospedaliere: dopo due mesi di restrizioni abbiamo oltre 550 ricoveri e 65 persone in terapia intensiva. Numeri preoccupanti davanti all’ipotesi di una terza ondata. Dall’altra parte abbiamo purtroppo la necessità di limitare l’avanzata del contagio e con esso le misure restrittive che stanno producendo danni economici enormi. Con l’ipotesi del Governo che riduce il parametro per cui con l’indice RT superiore a 1 si diventerebbe “arancioni” e a 1,25 “rossi”, il rischio di passare anche le prossime settimane “chiusi” diventa elevatissimo. In questo senso la mole di persone che si rimetterebbe in movimento con la riapertura delle scuole superiori, anche al 50 %, è molto importante in un momento così delicato. Per questo non possiamo far altro che mettere in campo tutte le misure per cercare di evitare scenari sanitari e socioeconomici peggiori. Non è una situazione semplice ma ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, noi ci stiamo provando”.

 

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