logo sfondoPrende il via il 23 gennaio Marche Palcoscenico Aperto. Festival del teatro senza teatri, un festival lungo 5 mesi che vede coinvolte fino al prossimo maggio 60 compagnie per più di 200 eventi di teatro, musica, danza e circo contemporaneo in streaming, on line, al telefono o whatsapp, con 545 lavoratori dello spettacolo coinvolti, nato dalla volontà della Regione Marche / Assessorato alla Cultura con AMAT.
Il festival presenta i lavori dei 60 artisti / compagnie selezionati tra le 370 proposte pervenute a Marche Palcoscenico Aperto. I mestieri dello spettacolo non si fermano, il bando nato come prima concreta
risposta all’attuale interruzione delle attività di spettacolo dal vivo dovuta all’emergenza sanitaria. I progetti selezionati sono stati scelti dalla commissione composta da Federica Patti (ricercatrice e studiosa di arti multimediali), Gemma Di Tullio (organizzatrice del Teatro Pubblico Pugliese, circuito multidisciplinare, ed esperta di danza) e Gilberto Santini (direttore AMAT). “La creatività non si ferma, lo testimonia l’ampia adesione a questo bellissimo progetto che la Regione Marche, insieme all’AMAT, sostiene convintamente”: così l’assessore alla Cultura Giorgia  Latini, intervenuta alla conferenza stampa di presentazione di Marche Palcoscenico Aperto. Festival del teatro senza teatri. “Nonostante i teatri siano chiusi, siamo riusciti a realizzare questo festival, che è un unicum nazionale,  coinvolgendo tantissime compagnie del territorio marchigiano che hanno presentato i loro progetti per realizzare più di 200 eventi di teatro, musica, danza e circo contemporaneo. Ed è davvero un bel segnale che siano ben 545 i lavoratori coinvolti che hanno la possibilità di continuare a lavorare regalandoci momenti preziosi. La Regione Marche ha destinato complessivamente oltre 300 mila euro al bando Marche Palcoscenico Aperto. I mestieri dello spettacolo non si fermano, una misura ampliata con ulteriori 186 mila euro visto il successo dopo il primo finanziamento di 120 mila euro, per rispondere concretamente a questa voglia di non fermarsi dando massima attenzione e vicinanza al settore, agli artisti e operatori che si trovano in particolare difficoltà per la pandemia. Sono fiera di questo cartellone così ricco che dona ampio spazio alla creatività delle compagnie marchigiane che si sono espresse in tante modalità e che potranno farsi conoscere nel mondo aprendosi ad una platea vastissima grazie a questa esperienza in digitale davvero virtuosa. Grazie ad AMAT per l’organizzazione e a tutti i partecipanti che
con la loro arte hanno reso possibile questo festival. La cultura ci fa stare bene e ci regala emozioni di cui
ora più che mai abbiamo bisogno in attesa di tornare alla normalità e vivere una vita all’insegna della socialità”.
Il Festival del teatro senza teatri rappresenta un invito rivolto a tutta la platea possibile a vivere momenti di ‘invasione’ ed ‘evasione’ propri dell’esperienza teatrale, nelle forme ora possibili, cogliendo l’occasione che questa sfida storica rappresenta. Cogliere la circostanza per esplorare il teatro in forme e pensieri nuovi, che consentono allo spettatore di vivere nuove sfide. Se il luogo del teatro è interdetto non lo sono infatti i tanti luoghi immateriali – a partire dal digitale, ma anche mediante ogni altro mezzo che la creatività degli artisti ritiene utile – che a distanza permettono ancora un rapporto tra artisti e pubblico, un rapporto che guadagna in intimità ciò che perde in termini di socialità.

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