Polo accoglienzaC’è un altro fattore che pesa come un macigno sull’emergenza economica e sociale sul territorio ascolano in questa fase Covid: si tratta dei pagamenti ritardati della cassa integrazione. Pagamenti arretrati di mesi che mettono in difficoltà tanti lavoratori di aziende che hanno dovuto fare ricorso agli ammortizzatori sociali per reggere l’urto. E questo problema sta incrementando il numero delle famiglie in gravi difficoltà a causa della mancanza di sostegno economico. Un allarme che trova la conferma del presidente del Pas, il Polo di accoglienza e solidarietà di Ascoli, Pino Felicetti, che da mesi sta operando al fianco dell’Amministrazione comunale per aiutare tutta una fascia di nuovi poveri parallelamente a quella ormai consolidata delle persone senza mezzi di sostentamento e anche con problemi dal punto di vista sanitario.

“Purtroppo – conferma Felicetti – c’è tutta una serie di nuove povertà che sta venendo a galla aldilà di quelle croniche, ovvero di persone che noi seguiamo da tempo e in maniera costante, perché magari oltre alle difficoltà economiche hanno anche problemi sanitari e di disagio sociale.  Accanto a queste persone, si sta materializzando una nuova emergenza che è legata, ad esempio, a quelle famiglie che da diversi mesi non vedono arrivare l’attesa cassa integrazione e si ritrovano di punto in bianco a dover arrivare a fine mese senza un sostegno economico. Un segnale, in tal senso, è arrivato nei giorni scorsi con la protesta di chi si è incatenato in piazza… Ci sono tante persone che ormai da diversi mesi non lavorano e non hanno ancora percepito diverse mensilità arretrate. Gente che magari nel frattempo ha mutui o affitti da pagare. E questo è un “popolo” in difficoltà che ancora non conosciamo benissimo. In questo senso dobbiamo lavorare per far sì che possano venire in contatto per poterli aiutare. Insieme all’Amministrazione comunale, in stretto raccordo con l’assessore Brugni, stiamo cercando di tamponare il pagamento di qualche mensilità di affitto, o magari una bolletta, ma i problemi ora si stanno ampliando, col trascorrere dei mesi, per molti. Nel frattempo stiamo anche fornendo prestazioni odontoiatriche e per la vista e da marzo avremo anche un’area esterna coperta per accogliere chi magari ritira il pasto ma non ha un luogo in cui fermarsi a mangiare e per svolgere attività di socializzazione anche per i ragazzi, in questa fase difficile”.

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