Situazione sempre più difficile all’interno del carcere di Marino del Tronto dove si susseguono episodi di violenza. Un detenuto ieri mattina, al termine dell’ora d’aria si è rifiutato di rientrare all’interno della propria cella e ha lanciato della candeggina all’indirizzo di un ispettore della polizia penitenziaria. Poi ha impugnato un bastone, probabilmente il manico di una scopa utilizzata per pulire la cella, e ha iniziato a brandirlo per tenere distanti i poliziotti e riparandosi bloccando un altro detenuto. Sono stati momenti concitati, tanto che precauzionalmente gli agenti in servizio si sono armati di scudi e manganelli e alla fine sono riusciti, evitando l’uso della forza, a portare su più miti consigli il detenuto e a bloccarlo. Purtroppo, questo episodio fa seguito al tentativo di incendio messo in atto da un altro carcerato che sabato scorso ha dato fuoco ad alcuni arredi e suppellettili della sua cella e all’episodio di violenza di qualche giorno prima fa in cui un detenuto ha dato in escandescenze e ha aggredito il medico del carcere per poi ribaltare la scrivania, buttare a terra le vetrinette e gli altri arredi dell’ambulatorio. A farne le spese sono stati gli agenti della polizia penitenziaria che, intervenuti per bloccare il detenuto, hanno dovuto far ricorso alle cure dei medici dell’ospedale Mazzoni per le ferite e le contusioni riportate nella colluttazione che sono state giudicate guaribili in 15 giorni. Ad aggravare la situazione c’è anche il numero sempre maggiore di agenti in servizio nella casa circondariale di Ascoli che hanno presentato il certificato di malattia.