Segnale importante quello lanciato dall’Arengo, nonostante la pandemia, con la decisione di riaprire, dopo mesi di chiusura totale, la biblioteca nel quartiere di Monticelli, in attesa di coinvolgere, a medio termine, anche partner privati per potenziare i servizi. Una riapertura che sarà affiancata anche dalla trasformazione di parte dell’attuale sede, all’interno di un piccolo centro commerciale del quartiere, in un centro multimediale con nuove postazioni, schermo e proiettore, ma soprattutto che prevede una fruibilità della struttura per 5 giorni alla settimana rinforzando la presenza del personale comunale con persone del mondo del volontariato o del Servizio civile. . La riapertura della biblioteca di Monticelli, per decisione della giunta comunale, è stata ora formalizzata dopo una chiusura, prima a singhiozzo e poi definitiva, decisa nel momento della prima fase della pandemia. Ma ora, dopo diversi mesi, l’Arengo ha deciso di rilanciare la struttura per poter tornare a garantire un servizio molto importante per il quartiere, sia come servizio bibliotecario (differenziato rispetto alla biblioteca centrale) che dal punto di vista multimediale e di aggregazione. L’idea che si intende concretizzare a stretto giro, per riaprire e rivitalizzare la struttura di Monticelli, prevede di realizzare a fianco al tradizionale servizio di biblioteca, anche un attrezzato centro multimediale, con 12 postazioni con pc, connessione wifi e anche schermo con proiettore. E le sale dovrebbero anche essere utilizzate, quando sarà possibile, anche per appuntamenti didattici integrativi concordati con le scuole. Ma, soprattutto, rispetto al passato, si intende dare una maggiore fruibilità attraverso un orario quotidiano esteso a 5 giorni alla settimana: la mattina dal lunedì al venerdì con apertura anche pomeridiana il martedì e giovedì.
Proprio per una ripartenza a pieno regime, l’Arengo ha pensato anche a come garantire un adeguato numero di addetti presenti, nella sede bibliotecaria di Monticelli, utilizzando a rotazione i dipendenti dell’attuale biblioteca centrale che verranno affiancati da altri addetti presi dal mondo del volontariato o attraverso il Servizio civile. Poi, in prospettiva futura, c’è anche l’ipotesi di individuare una nuova, più ampia, sede.