Ci sarebbe anche una motivazione legata all’attuale stato della pietra e alla volontà di tenere conto prudenzialmente anche della presenza di spazi vuoti nel sottosuolo alla base della decisione dell’Arengo di riqualificare la centralissima piazza Arringo in questa fase. Una riflessione ci sarebbe stata anche dopo i monitoraggi effettuati dagli esperti dell’Università di Parma, incaricata dal Comune, sulla pietra attualmente utilizzata nella piazza in rapporto alla tenuta e al sottosuolo anche in prospettiva futura. Anche per questo motivo, quindi, il sindaco Fioravanti, insieme all’assessore ai lavori pubblici Cardinelli, avrebbe deciso di accelerare la riqualificazione della piazza dopo 17 anni dall’ultimo intervento, per un miglioramento dell’immagine ( anche come valore aggiunto per la candidatura a capitale italiana della cultura 2024) e al tempo stesso una modifica dell’attuale pavimentazione per prevenire ogni eventuale problema futuro. Con il cantiere che si aprirà presumibilmente dopo l’estate. Un discorso simile a quello già avviato sempre dal sindaco Fioravanti e l’assessore Cardinelli per quel che riguarda la riqualificazione di corso Trieste, dove si cercherà di unire la valorizzazione a livello estetico della zona a quello della migliore tenuta della pavimentazione.
Proprio dalla volontà di effettuare verifiche su corso Trieste era nata l’idea di chiamare in città gli esperti dell’Università di Parma, specializzati nello studio delle pavimentazioni in pietra sottoposte a sollecitazioni. Ed era stato quindi effettuato a fine anno un intervento di monitoraggio, con una specifica strumentazione unica in Italia, sia sul corso che sulla vicina piazza Arringo. La collaborazione che poi è stata ampliata, a titolo gratuito, alla possibilità di definire un quadro preciso della capacità di tenuta delle strade del centro storico sottoposte a maggiori sollecitazioni, in modo da poter intervenire in maniera mirata ed efficace dove necessario.