Si è svolta ieri una seduta del Tavolo tecnico permanente per le politiche attive del lavoro nell’area di crisi industriale complessa del Piceno. Il Tavolo, coordinato dalla Struttura competente per le politiche attive del lavoro e per le aree di crisi, prevede la partecipazione degli uffici referenti in materia di lavoro e formazione, oltre agli attori portatori di interessi economici e sociali rilevanti. Ha la funzione di discussione, confronto, monitoraggio, sintesi e iniziativa sull’attuazione, insieme alla rimodulazione della strategia di riqualificazione e riconversione industriale dell’area di crisi industriale complessa riconosciuta dal Mise nel 2016. “Mai come in questo momento – annuncia l’assessore alle Aree di crisi industriale Guido Castelli che, ieri, ha presidiato i lavori del Tavolo – il mercato del lavoro sta vivendo una fase di estremo travaglio e trasformazione, frutto dell’evoluzione delle tipologie dei rapporti di lavoro, della normativa nazionale in continuo cambiamento e di provvedimenti emanati per far fronte alla crisi generata dall’emergenza epidemiologica. La necessità di un costante confronto con coloro che rappresentano le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali è ancora più sentita in questo territorio: già da anni, soffre di una crisi che investe il mercato del lavoro e il sistema delle imprese, determinando il riconoscimento di area di crisi industriale complessa. Abbiamo convocato il Tavolo per fare il punto sull’avanzamento dell’Accordo di Programma e delle misure regionali che hanno un’operatività sul territorio, e per sensibilizzare i nostri interlocutori sui ritardi che ancora a oggi impediscono la sottoscrizione dell’Atto integrativo all’Accordo scaduto a luglio dell’anno scorso”. Prima della scadenza, la Regione Marche ha chiesto al Mise una proroga di tre anni della vigenza dell’Accordo per dare completezza alla strategia di rilancio e ha deliberato lo schema di atto integrativo che rimodula le risorse di cofinanziamento regionale attraverso il riutilizzo delle economie generate dagli interventi attivati dal 2017 al 2020. “I forti ritardi, accumulati a livello ministeriale, nell’avvio della sottoscrizione – continua Castelli – oltre a penalizzare il territorio che attualmente risulta sprovvisto di ogni forma di sostegno nazionale e regionale, ci ha indotto a effettuare, nelle settimane scorse, una revisione del nostro impegno finanziario per svincolare una parte dei fondi europei di questa programmazione, soggetti a rigide tempistiche di impegno e pagamento, e sostituirli con risorse del bilancio regionale dedicate agli investimenti delle imprese”. Sulla scorta di questa operazione, nel corso della seduta sono stati presentati gli elementi salienti dell’Avviso Sostegno alla creazione di impresa che sarà attivato nelle prossime settimane e che ha recepito alcune indicazioni formulate in sede di Commissione regionale lavoro sulle forme contrattuale ammissibili. È stato inoltre anticipato che, in una delle prossime sedute di giunta, verrà disposta una assegnazione supplementare del FSE per lo scorrimento delle borse di ricerca e delle borse lavoro presentate sulla prima finestra del 2021, che in misura significativa interessano l’area del Piceno. “Condivido – prosegue Castelli – le preoccupazioni di tutti sui riflessi che un ulteriore ritardo nel processo di firma dell’Atto integrativo potrebbero generare sull’avvio delle altre misure regionali di cofinanziamento, quali la formazione permanente, le nuove borse lavoro e gli incentivi alle imprese per l’assunzione di disoccupati e la stabilizzazione dei contratti precari. Per questo motivo monitoreremo l’evoluzione della situazione e solleciteremo nuovamente i Ministeri interessati”. Nel corso dell’incontro le organizzazioni sindacali hanno manifestato l’esigenza di una valutazione degli esiti occupazionali delle misure attivate fino ad oggi e alcuni fabbisogni che potrebbero essere soddisfatte con sperimentazioni ad hoc, anticipando le linee della nuova programmazione europea. “Dal confronto in seno al Tavolo – conclude l’Assessore Castelli – grazie al ruolo di prossimità con il territorio svolto dai referenti delle varie categorie, sono emerse utili indicazioni di cui terremo conto in questa fase di definizione delle linee strategiche dei nuovi Programmi operativi regionali”.