ospedale torrette3La Regione Marche, fra le prime tre in Italia, è in grado di offrire ai pazienti oncologici la terapia CAR-T-cell per la cura specializzata del Linfoma non Hodgkin nel reparto di Ematologia della Clinica Universitaria dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona. La buona notizia è stata presentata questa mattina in conferenza stampa dall’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, e la dirigente del servizio Salute, Lucia Di Furia, insieme ad Attilio Olivieri, primario di Ematologia Ospedali Riuniti, Guido Gini, specialista in Ematologia, Michele Caporossi, direttore generale degli Ospedali Riuniti e Amalia Dusmet Farinelli, presidente Fondazione Lorenzo Farinelli. La terapia CAR-T rappresenta la prima forma di terapia genica approvata per il trattamento della leucemia linfoblastica B e di alcune forme aggressive di linfoma non-Hodgkin. Agisce contro il cancro curandolo e aumentando le aspettative di vita. Si è finora rivelata efficace per alcuni tumori ematologici, anche se in tutto il mondo sono in corso sperimentazioni per ulteriori indicazioni terapeutiche. Le CAR-T utilizzano specifiche cellule immunitarie (i linfociti T), che vengono estratte da un campione di sangue del paziente, modificate geneticamente e coltivate in laboratorio (“ingegnerizzate”) per essere poi re-infuse nel paziente per attivare la risposta del sistema immunitario contro la malattia. Un grande passo in avanti che vedrà sviluppi importanti in futuro: “E’ l’alba di una nuova terapia che permette di aumentare le probabilità di guarigione di oltre il 50 per cento” hanno commentato Attilio Olivieri e Guido Gini. “Alla clinica universitaria di Torrette, Ospedali Riuniti, al reparto di Ematologia, grazie all’interessamento della Regione Marche, ora tutto ciò è possibile”, ha sottolineato l’assessore Saltamartini. “Siamo una delle prime Regioni in Italia a curare con metodi innovativi questa patologia oncologica che fino a qualche anno fa si poteva curare solo negli Stati Uniti. Sono risultati fondamentali che si ottengono grazie alla cooperazione tra associazioni private, la ricerca scientifica universitaria e l’altissima caratura professionale dei nostri medici”. Per quanto riguarda il piano socio sanitario che partirà nei prossimi mesi, Saltamartini ha aggiunto: “è evidente che essendo le neoplasie la prima causa di morte dei cittadini abbiamo focalizzato questo tema in cima alle nostre priorità e oggi è uno dei primi esempi”. Ricordo, ha aggiunto l’assessore “che siamo tra le prime Regioni ad aver introdotto la cura Covid con gli anticorpi monoclonali, e siamo una delle prime per efficienza nelle vaccinazioni: questi sono primati oggettivi che dicono che il sistema di professionisti regionale, la cooperazione tra università e ospedali e la caratura dei nostri medici e ricercatori è così alta da permetterci qualunque traguardo”. “Stiamo andando sulla vetta dell’alta specializzazione grazie alla ricerca applicata che ha portato prodotti un tempo insperati – ha aggiunto il direttore generale Michele Caporossi – Lavoriamo fortemente perché le barriere di tipo diagnostico e della compatibilità economica possano trovare soluzione. Ospedali Riuniti ha chiesto immediatamente accreditamento per la terapia CAR-T-cell e lo ha ottenuto, divenendo punto di riferimento nazionale e interregionale. Grazie all’impegno congiunto dell’Ospedale e dell’Università si stanno aprendo tante nuove frontiere. Fondamentale è l’atto di solidarietà della famiglia Farinelli Dusmet che ancora ci commuove: dopo che Lorenzo se ne è andato, ha lasciato un grande segno che sarà nelle persone che riusciremo a salvare”. La Fondazione Lorenzo Farinelli che segue da due anni questa battaglia, nelle parole della presidente Amalia Dusmet Farinelli, nel ringraziare l’assessore e fare i complimenti al Reparto di Ematologia di Torrette, ha definito questo “un passo importante verso la sconfitta dei tumori, anche se la ricerca scientifica non deve mai fermarsi: ”Oggi la possibilità di curare attraverso le Car-T ci viene data, viene data ad Ancona, nella clinica di Ematologia dove mio figlio è stato curato con professionalità e amore. La Fondazione è vicina alla clinica e si allargherà ad altre che chiedono la nostra presenza. Il primo atto della Fondazione è stato quello di dare una borsa di studio per la ricerca. La nostra speranza è che tutti coloro che incappano in questa terribile malattia possano avere speranza”.

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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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