Si è svolto questa mattina un nuovo incontro, chiesto dalle rappresentanze sindacali di Fiom Cgil, Uilm Uil e Rsu, per il tavolo di concertazione sulla vertenza Rcf di San Benedetto. Erano presenti gli assessori regionali al Lavoro Stefano Aguzzi e al Bilancio- Aree di crisi complessa Guido Castelli, per l’azienda l’amministratore delegato Arturo Vicari. “Sono contento di come si è svolto questo nuovo confronto sull’andamento della vertenza Rcf – ha spiegato l’assessore Stefano Aguzzi – perché l’azienda ha ribadito l’intenzione di mantenere l’occupazione nel territorio, pur trovandosi di fronte alle incertezze di un mercato che è in continuo cambiamento anche a causa del periodo post Covid. Esiste anche la volontà di valutare un ampliamento delle attività da parte dell’azienda, legate a un potenziale rientro di settori che attualmente si trovano all’estero: per pensare a questo tipo di crescita, l’azienda Rcf ha chiesto la possibilità di un sostegno da parte della Regione e del Ministero dello Sviluppo Economico. Come Regione, abbiamo spiegato che possiamo finanziare attività di ricerca e sviluppo, di formazione del personale, di assunzione di nuovi lavoratori se rientrano in determinate categorie; il Ministero potrebbe invece proporre finanziamenti in parte a lungo termine, in parte a fondo perduto da investire in macchinari. Noi ci siamo impegnati a monitorare la situazione e a fare da raccordo tra l’azienda e il Ministero.” “ Questa azienda – ricorda l’assessore Guido Castelli – è localizzata nell’area di crisi complessa del Piceno – Val Vibrata e come tale possiamo e dobbiamo prendere in considerazione anche strumenti specificamente dedicati alle aree più fragili della nostra regione. Il progetto della Rcf è particolarmente interessante perché prende atto del fatto che alcune produzioni ad alto contenuto tecnologico non possano essere più monopolio della Cina e del continente asiatico, pena un pesante condizionamento sia sul piano degli approvvigionamenti che dei prezzi dei manufatti. Da questo punto di vista l’eventuale e auspicato sostegno al progetto aziendale Rcf non corrisponde solo ad un’esigenza di salvaguardia dell’occupazione, ma anche di consolidamento della produzione nazionale in un momento in cui il Covid ha segnato uno spartiacque da cui le politiche economiche regionali non possono prescindere. In più non dimentichiamo che dobbiamo presidiare sempre di più il Sud della nostra regione con tutti gli strumenti a disposizione per non depauperare il patrimonio imprenditoriale, senza dimenticare che quest’area , geograficamente confinante con l’Abruzzo, subisce oltretutto una concorrenza insidiosa anche a causa della decontribuzione del costo del lavoro del 30% goduta dalle imprese con sede a sud del fiume Tronto.”