Si è chiusa ieri sera ad Ascoli Piceno la prima edizione del Festival del Reportage, una tre giorni che ha portato in città giornalisti, fotografi, film-maker e documentaristi audio.
L’obiettivo degli organizzatori è stato quello di dare risalto al genere più nobile del giornalismo, in ogni sua forma. In un mondo della comunicazione segnato da cambiamenti epocali, con un consumo di storie e notizie molto rapido, il reportage, che richiede tempi lunghi e risorse, fatica a trovare gli spazi di un tempo, ma resta lo strumento più valido per cogliere i fenomeni della contemporaneità.
Nella cornice del chiostro del Museo dell’arte ceramica, che ha registrato il tutto esaurito nelle tre serate, gli ospiti del festival hanno raccontato i loro lavori alternando proiezioni audio-video e musica con il loro personale racconto. Un “reportage dal vivo”, pensato per un pubblico in presenza.
Il tema del Festival era quello delle radici. Radici che si perdono, si ritrovano, si cercano. Mondi lontani e vicini sospesi tra tradizione e spaesamento.
Nell’ultima serata si è parlato di Himalaya con un documentario del regista indipendente Emanuele Confortin; di Appennino, con un lavoro di immagini e parole di Simone Donati sulla fragilità della “spina dorsale” dell’Italia; e dei grandi spazi del paesaggio scandinavo, con un progetto molto profondo del fotografo Jacob Balzani Loov, alla ricerca della parte svedese della sua identità.
Nei giorni precedenti, invece, sono intervenuti Mario Spada con un lavoro in bianco e nero sull’anima di Napoli (fotografia), Giorgio Bianchi con i suoi reportage dai fronti caldi della Siria e dell’Ucraina (video e fotografia), Marina
Lalovic con un viaggio di ritorno nella terra in cui è nata, l’ex Jugoslavia (radio), Massimo Di Nonno, Carlotta Cardana e Roselena Ramistella, tutti e tre fotografi, con progetti sulla transumanza, sui nativi americani e sulle antiche mulattiere siciliane.
Spazio anche a letture portfolio e workshop. Gli ospiti, ogni giorno, hanno incontrato giovani e curiosi per spiegare segreti e dietro le quinte del reportage.
«Il Festival ha fatto registrare un grande successo, vista la partecipazione di tanti ospiti provenienti da tutta Italia e da fuori i confini nazionali» ha dichiarato il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti. «Siamo lieti di aver organizzato, in sinergia con la Regione Marche e la Fondazione Carisap, un evento di così grande spessore artistico, sociale e culturale. Le tre serate hanno fatto vivere grandi emozioni ai presenti, siamo davvero soddisfatti dell’ottima riuscita del Festival».