Approvata ieri sera in Consiglio regionale delle Marche (20 favorevoli, 7 contrari) la proposta di atto amministrativo n.17, riguardante le modifiche alle scelte in ambito di edilizia ospedaliera contenute nel Piano sociosanitario 2020-2022. Tra le linee ‘direttrici’ dell’atto il superamento della logica dell’ospedale unico provinciale o di area vasta per favorire una sanità integrata ed efficientare le strutture ospedaliere esistenti. Confermata la realizzazione in tempi rapidi delle opere programmate o avviate. Il Pd ‘boccia’ l’atto lamentando, tra le altre obiezioni, una contraddittorietà alle linee di indirizzo nazionale, una mancanza di riferimenti alla medicina territoriale e di condivisione (4 gli emendamenti dem tutti bocciati dall’aula). Voto favorevole invece del M5s.
Dibattito ‘a oltranza’ durato circa quattro. “Con questa scelta – ha detto il presidente della giunta Francesco Acquaroli -: si miglioreranno le strutture esistenti e costruiremo nuove strutture che consentiranno ai professionisti di scegliere le Marche”. E’ la “più grande sfida di rilancio della regione: un sistema che attrae e dà risposte ai territori”; l'”atto è conseguente alla responsabilità di governo che ci è stata attribuita dai marchigiani”. L’assessore Filippo Saltamartini, ha ricordato la permanenza di 11 ospedali di primo livello, e ha parlato di “giornata importante”.
“Si tratta di un atto tecnico la cui sostanza è l’uscita dall’idea dell’ospedale unico per Area Vasta, – ha commentato il capogruppo di Fdi Carlo Ciccioli – passando alla logica degli ospedali di rete, puntiamo a una copertura sanitaria dell’intero territorio”. “Partiamo subito con la progettualità degli ospedali di Pesaro e Macerata, che hanno già copertura finanziaria sufficiente tra fondi nazionali e del Pnrr. Il terzo ospedale nuovo nella programmazione, che però avrà tempi più lunghi, è quello di San Benedetto, struttura che ormai inizia a essere obsoleta come Pesaro e Macerata. Saranno anche completati in tempi rapidi: il nuovo ospedale materno infantile Salesi di Ancona, l’ospedale Ancona sud Inrca Ancona-Osimo, il nuovo ospedale di Fermo”; “non più accentramento dei servizi ospedalieri, onde ridurre la mobilità passiva”.