scuola arquata speccio dei tempe “L’Ufficio Scolastico della Regione Marche ha deciso di imporre da settembre una pluriclasse alle Scuole medie del plesso scolastico di Arquata del Tronto, che è stata completamente distrutta, infliggendo una nuova penalizzazione a un territorio che di certo non ne ha bisogno”. Lo afferma Arquata Futura, Associazione nata ad Arquata del Tronto per promuovere, attuare e sostenere iniziative necessarie al rientro nella normalità delle popolazioni colpite dal sisma del 2016. “Quella disposizione – lamenta Arquata Futura – si tradurrà fatalmente, per le famiglie, nell’implicito invito a iscrivere altrove i bambini in età scolare, portando a nuovo impoverimento e nuovo spopolamento”.  “La scuola di Arquata – ricorda -, vero fiore all’occhiello del territorio, è stata interamente costruita grazie alle donazioni private (tre milioni di euro così risparmiati dallo Stato) della Fondazione Specchio dei Tempi”. L’Amministrazione del Paese e le associazioni arquatane “hanno più volte segnalato che, ai sensi del Decreto Terremoto (189/2016) e seguenti, Arquata ha specificatamente i requisiti per accedere allo strumento offerto dalla deroga alle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, sul numero minimo di alunni per classe, previsto nel caso in cui le classi ospitino alunni sfollati. Ad Arquata, la quasi totalità degli alunni abita nelle Sae Soluzioni Abitative di Emergenza; si rientra pienamente nella fattispecie prevista dal decreto 189/2016.
“Un ulteriore decreto legge, il 123/2019, – scrive ancora l’Associazione – ha esteso la previsione all’anno scolastico 2021/22 e, presumibilmente, si dovrà prolungare visto il protrarsi della situazione di emergenza”. L’Ufficio scolastico della Regione, “ha finora disatteso le nostre aspettative.
Chiediamo di adoperarsi urgentemente, vista l’ormai prossima apertura dell’anno scolastico, perché il nesso palese tra qualità dell’offerta d’istruzione e rafforzamento socio-economico del territorio sia inteso anche da chi, su questo punto, si dimostra cieco e sordo. Non mancheranno comunque, le occasioni di ricordarlo a chi decide del destino del nostro territorio, con qualsiasi iniziativa e strumento“.

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