Sono ripartiti tutti i campionati dilettantistici, dal calcio alla pallavolo, alla pallacanestro dopo quasi 18 mesi di stop causa coronavirus. Ne abbiamo parla col professor Riccardo Spurio preparatore atletico, già collaboratore di varie federazioni e squadre professionistiche e docente di educazione fisica.
Professor Riccardo Spurio dalla sua esperienza, il ritorno al gioco del calcio, dopo il lockdown dello scorso anno che ha bloccato il calcio dilettantistico, può avere ripercussioni fisiche dopo un anno di stop?
“Credo di si , anche se in minima parte, dipende dalla strategia degli allenatori e preparatori fisici . Consiglio di lavorare sempre , per migliorare il meccanismo aerobico , (dopo il Covid è molto importante , la componente ossidativa ) molto sul potenziamento dei muscoli del tronco , e sul sistema neuromuscolare , fondamentale nel calcio di oggi . Poi tanta palla ad alta intensità, poche pause negli allenamenti . Ricordarsi che l’atleta nel calcio , non é una macchina da riempire , ma un cervello da far ragionare in modo continuo e veloce .La componente cognitiva va allenata sempre , in special modo nei settori giovanili. Curare tanto le andature e la tecnica di corsa , rendere dinamico e rapido gli spostamenti dell’ atleta” .
La preparazione: cosa cambia tra professionisti e dilettanti?
“Cambia la frequenza degli allenamenti , il professionista si allena ogni giorno, avvolte anche due volte al giorno , cura in modo maniacale un po tutto , l’alimentazione , la fase di recupero , con strategie del momento molto innovative , il rapporto sonno sveglia.Il calciatore dilettante , piu delle volte fa già una professione , e il calcio rappresenta solo una componente sportiva .Però negli ultimi anni , la conoscenza della metodologia di allenamento , é cresciuta molto , da parte dei diregenti sportivi , ed anche le squadre dilettanti si affidano a staff di primo ordine .I preparatori atletici sono in tutte le societa dilettanti , avvolte piu di uno .
Cercano di migliorare e , di aiutare gli allenatori ,nelle sedute e programmazione degli allenamenti , si dedicano ai recuperi di atleti infortunati , danno consigli sulla corretta alimentazione , ma sopratutto, sarebbero utili, nei settori giovanili , per migliorare alcune capacita motorie , che si apprendono nella fase della crescita”.
Lei è sempre stato un fautore dello sport in età scolare, quando è importante l’attività sportiva nella disabilità giovanile?
“Il nostro Progetto Asterix , per ben 19 anni , ha dato un grande contributo ,all’attivita motoria nelle scuole dell’ infaniza , del territorio Piceno .Di questo sono molto orgoglioso , perche insieme a tante aziende , abbiamo creato nel tempo , un sistema , metodo , e strategia , da copiare in tutta Europa Si parla molto dell obbligo della motoria nella primaria , DDL 992 , ma finora abbiamo ricevuto solo slogan e nulla piu .
Tutti i governi che si sono avvicendati , hanno fatto promesse non mantenute , intanto pero siamo ultimi in Europa , come minutaggio di pratica sportiva dai 5 ai 14 anni .
Questo comporta nel tempo , meno educazione , piu spesa sanitaria , e meno scaouting nel reperire gli atleti del futuro . La scuola rappresenta , la migliore istituzione dove praticare attivita motoria , tutti devono averne la possibilita , cosi si forma il cittadino e l’ adulto del futuro .Del resto, più i giovani li teniamo in campo e, meno delinquenza ci sarà,
Ma sopratutto, un giorno, saranno loro a tramandare , l’amore per lo sport ai loro figli” .
Spurio cosa vorrebbe fare nello sport in futuro .?
“Stare in campo é bellisimo , e per questo , sono molto fortunato, a fare un lavoro che amo . Insegnare lo sport ai giovani, ogni giorno a scuola o nel pomeriggio, mi da molte soddisfazioni .Siccome nella mia giovinezza , ho avuto grandi dirigenti di Sport , mi piacerebbe dare una mano , con questa nuova veste .Gia con Asterix , lo faccio da tempo , abbiamo creato rete e sviluppato competenze , con aziende, istituzioni , bambini , famiglie .
Far crescere Asterix i questi anni è stato molto importate , ma sopratutto coinvolgere tante componenti , per un unico obiettivo , che è quello della promozione dell’attivita di base”