Punto a favore della difesa di Leopoldo Wick che potrebbe rivelarsi decisivo. È ripreso ieri mattina davanti ai giudici della corte d’assise di Macerata, il processo a carico dell’infermiere della Rsa di Offida accusato di aver ucciso otto anziani e del tentato omicidio altri quattro ospiti della struttura. Nel corso dell’udienza è emerso un nuovo elemento che ha rappresentato un duro colpo alle fondamenta del castello accusatorio predisposto dalla Procura di Ascoli. Il primo dei quindici testimoni dell’accusa sentiti nel corso dell’udienza ha tirato in ballo l’operatrice socio sanitaria dalle cui dichiarazioni, a settembre del 2018, ai carabinieri di Offida prese il via l’inchiesta che portò all’arresto di Leopoldo Wick. Davanti alla corte, ha riferito di essere venuta a conoscenza di problemi di salute che avrebbero comportato il ricovero della Oss nel reparto di psichiatria dell’ospedale. A seguire, sono stati ascoltati successivimente tutti gli altri testimoni indicati dal Pm volti a far emergere la personalità dell’imputato, il suo carattere e le modalità con cui svolgeva il suo lavoro. Al termine dell’udienza, infatti, il processo è stato aggiornato al prossimo 1 dicembre. In quella occasione, oltre ad essere sentiti altri testimoni dell’accusa, presteranno il loro giuramento anche il medico legale Emanuela Turillazzi e il tossicologo forense Silvio Chiericoni ai quali verrà affidato il quesito per cercare di fare piena lucd su quanto avvenuto all’interno della Rsa di Offida.