E’ stato sottoscritto questa settimana il Contratto Integrativo Decentrato che disciplina le modalità di utilizzo delle risorse destinate all’incentivazione delle politiche di sviluppo delle risorse umane e della produttività per l’anno 2021 di tutto il personale della Provincia. “Con questo, atto – si legge in un comunicato dell’ente provinciale – che si richiama alla normativa ed al contatto collettivo del comparto enti locali, l’Amministrazione Provinciale individua risorse ancora da destinare per circa 60mila euro. Tali risorse verranno così ripartite: una parte per finanziare le progressioni economiche orizzontali (PEO) che saranno attribuite, a decorrere dal 1.1.2021.,in base al possesso di requisiti di merito ed esperienza stabiliti in apposito regolamento e un’altra parte destinata invece alla produttività individuale del personale, la cosiddetta performance”. “Si tratta di un risultato importante per il personale dipendente – evidenzia il presidente reggente della Provincia, Daniele Tonelli – ottenuto grazie alla mediazione portata avanti nei mesi precedenti dal presidente Sergio Fabiani, dalle rappresentanze sindacali dell’ente e dal segretario generale della Provincia. Le risorse erogate sono destinate ad incentivare le politiche di sviluppo delle risorse umane e della produttività – sottolinea il Presidente Tonelli – e sono determinate tenendo conto non solo delle disposizioni contrattuali e legislative vigenti e delle disponibilità economiche e finanziarie dell’Ente, ma anche dei nuovi servizi e dei processi di riorganizzazione finalizzati ad accrescere l’efficienza della macchina amministrativa e della sua capacità di erogare servizi ed attività per il territorio e degli utenti”.
Sulla situazione dei dipendenti della Provincia, però, intervengono, sempre oggi attraverso un comunicato stampa, i sindacalisti Rossi, Cipollini e Sabatin rispettivamente di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. “Le vicissitudini che la Provincia di Ascoli Piceno sta vivendo in questi giorni – si legge nella nota – hanno scatenato varie prese di posizione, bene espresse dai quotidiani locali, che hanno in vari modi messo al centro l’aspetto politico della circostanza creatasi. Le scelte discutibili promosse nel tempo dai politici di turno ci lasciano oggi un ente sull’orlo del commissariamento. Sebbene molti si siano giustamente interrogati sul futuro della Provincia e sulle ripercussioni che il territorio potrebbe dover subire, non una parola è stata spesa per coloro che, in qualità di lavoratori dipendenti, sono costretti a subire gli eventi senza garanzie di alcun tipo. In tutta questa diatriba per l’approvazione del bilancio, con un Consiglio che non riesce neanche a raggiungere il numero legale per la validità della seduta, non un cenno è stato fatto a quei lavoratori che subiscono una situazione di stallo che ha radici lontane e responsabilità avulse da chi porta avanti, con senso del dovere, la macchina provinciale. Le condizioni finanziare dell’ente si sono trascinate nel tempo con conseguenze importanti sulla dotazione organica e sulle spese che hanno messo i lavoratori nelle condizioni di dover adempiere alle loro funzioni vedendosi ridurre sempre più gli strumenti necessari per farlo.Negli anni abbiamo assistito come organizzazioni sindacali ad un depauperamento costante delle risorse del salario accessorio sebbene l’impegno dei dipendenti non abbia vissuto lo stesso ridimensionamento. Tuttavia oggi, al di là delle posizioni divergenti che abbiamo assunto in sede di ripartizione delle risorse, ciò che è messo in discussione non è più la destinazione di queste risorse, ma il loro stesso finanziamento. Non possiamo quindi che manifestare il nostro dissenso per la gestione di una partita che, se anche dovesse portare venerdì all’approvazione del bilancio come dichiarato a seguito dell’incontro con il prefetto di mercoledì scorso, potrebbe comunque concludersi con le dimissioni del Consiglio e il commissariamento dell’ente. Gli esiti di questa vicenda ad oggi non li conosciamo, certo è però che i lavoratori della Provincia, sino ad oggi spettatori inerti con nessuna possibilità di intervento, saranno i primi a dover subire le conseguenze delle scelte politiche che a vario titolo verranno prese. Noi, come rappresentanti dei lavoratori, ci facciamo portavoce delle loro preoccupazioni e chiediamo a gran voce una risoluzione immediata e definitiva di tutta questa problematica per il bene del territorio, della collettività e dei lavoratori stessi”.