Non solo le macerie del terremoto del 2016, nella zona di Arquata, devono ancora essere rimosse. Sono ancora lì, infatti, anche ben 112 barriere stradali, i cosiddetti “new jersey”, abbandonate e oggi ancora accatastate provvisoriamente in un’area davanti allo stabilimento della Unimer perché la società che si occupava dell’intervento di riqualificazione della Salaria, nel tratto Trisungo-Acquasanta, è fallita e non ha rimosso il materiale. E adesso l’Anas di Ancona ha deciso di pubblicare un avviso, anche su sollecito dell’azienda proprietaria dell’area, per trovare la disponibilità a rimuovere definitivamente quel materiale accatastato e inutilizzato rivolgendosi alle amministrazioni pubbliche del territorio, dalla Provincia ai Comuni, inclusa anche l’area confinante del Reatino. L’obiettivo è assegnare agli enti e alle imprese richiedenti (che dovranno coprire le spese di carico e trasporto a destinazione) quelle 112 barriere stradali, suddivise in lotti. Chiudendo definitivamente il discorso degli strascichi di quel fallimento – con un lungo periodo di blocco dei lavori sulla Salaria, ora ripresi – una volta per tutte. L’acquisizione delle barriere potrà avvenire per lotti minimi (almeno 2), costituiti da 56 moduli e l’ente o l’impresa interessati dovranno, come detto, sobbarcarsi le spese di carico e trasporto a destinazione. Nell’assegnazione dei lotti verrà data priorità alle richieste provenienti dalle amministrazioni pubbliche e solo in via subordinata a imprese private. Con priorità per le richieste del maggior numero di lotti. Qualora pervenissero più richieste per lo stesso numero di lotti, l’assegnazione verrà effettuata sulla base della cronologia della manifestazione di interesse. Dal momento dell’assegnazione, sono previsti tassativamente 30 giorni di tempo per la rimozione del materiale dall’attuale area.