di Luca Marcolini

 

La grande beffa è servita. Senza vergogna. Alla faccia delle famiglie piagate dalla pandemia e piegate dalle ripercussioni economiche figlie dello stesso virus. Dopo due anni di sacrifici, di serrande abbassate forzosamente e di rimborsi irrisori a singhiozzo, quale contentino per far digerire una vita stravolta da contagi e protocolli, ecco la vergognosa mazzata delle bollette impazzite che rischia di essere la condanna a morte per i bilanci familiari. Un controsenso all’italiana che a raccontarlo sembra una barzelletta, ma che in realtà è una vera e propria stangata che ci viene propinata  mentre tutta l’impalcatura di facciata cerca di distrarre l’attenzione coi fuochi d’artificio del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un Piano  dall’acronimo improbabile e illeggibile (Pnrr) che destina miliardi ad opere e progetti per ricostruire mezzo Paese, non si sa tra quanti anni, e che ora assume a tutti gli effetti il contorno di una autentica presa in giro a danno di una popolazione già in agonia. I soldi ci sono. Soldi a valanga per una ripresa promessa, con infrastrutture e investimenti che di questo passo rischiano fortemente di non servire più a nulla. Perché forse, quando i lavori saranno completati, nel frattempo tutte le famiglie dormiranno sotto ponti al lume di candele o falò e  si sfameranno d’aria dopo aver pagato regolarmente le bollette per le utenze. Perché con queste tariffe da rapina in banca – c’è qualche attività che addirittura si è ritrovata con una bolletta di quasi 9.000 euro – tutta la pantomima della ripresa e della resilienza  si concluderà con un finale diverso da quello previsto. E adesso appaiono ancor più ridicole e umilianti le pezze messe a suon di decreti, con ristori da fame, per salvare l’economia. 

Stavolta è davvero troppo. I miliardi destinati a progetti faraonici a lungo termine stridono fortemente con lo schiaffo dato a famiglie e attività con bollette più che raddoppiate senza scrupoli dai vari gestori. Contando come sempre sui portafogli dei cittadini mentre montagne di euro promessi saranno destinate a ridisegnare il futuro del Paese anziché per salvare subito quello che ne rimane. E allora la domanda è legittima: ma come si può pensare di reggere l’urto della prevedibile maxi-inflazione scaricando tutto sulle tasche di quegli stessi italiani che per mesi hanno lanciato grida di aiuto per evitare la morte sociale ed economica e che hanno dovuto persino rincorrere buoni spesa per sfamarsi e arrivare a fine mese? Ma tutti questi soldi europei per aiutare la ripresa, a cosa serviranno una volta ucciso il tessuto sociale a colpi di bollette stratosferiche? E chi avrà questa strage sociale sulla coscienza? Mai come stavolta la misura è colma. Mai come stavolta il Paese reale, fuori dalle stanze dei bottoni, è stato dimenticato e abbandonato a se stesso. Distanziato e con la bocca tappata da una mascherina Ffp2.

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