Proseguono i controlli del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Fermo per contrastare gli illeciti economico-finanziari commessi nel settore della “spesa pubblica” ed in particolare quelli connessi allo stato emergenziale sanitario.
Sono infatti numerose le risorse che il legislatore ha messo in campo per attenuare le difficoltà derivanti dalla crisi pandemica; tra queste, vi sono gli incentivi per sostenere la produzione e la fornitura di dispositivi medici e di protezione individuale introdotti con il decreto “Cura Italia”, i contributi a fondo perduto (somme di denaro elargite senza obbligo di restituzione) ed i finanziamenti assistiti da garanzia, varati sin dall’inizio dell’emergenza con il decreto “Rilancio”, poi confermati con i decreti “Ristori” e “Sostegni”.
L’attività investigativa delle Fiamme Gialle fermane si è concentrata sulla posizione di alcuni beneficiari di incentivi (in particolare quelli relativi alla produzione ed alla fornitura di dispositivi medici), preliminarmente individuati dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressioni Frodi Comunitarie del Corpo, con sede a Roma, per i loro “alti profili di rischio”, grazie al monitoraggio eseguito sulle attestazioni dei requisiti inoltrate per l’accesso agli stanziamenti, sulle modalità di presentazione delle istanze, sulla mancata realizzazione (totale o parziale) degli investimenti e sulla attestazione dei tempi di entrata in produzione.
In un caso, il Gruppo di Fermo ha accertato l’illegittima percezione di erogazioni, a danno dello Stato, per 186.450 euro da parte di una società dell’entroterra fermano attiva nella produzione e commercializzazione di materiale plastico, il cui rappresentante legale è stato denunciato alla locale Autorità Giudiziaria, ai sensi dell’art. 316 ter del codice penale (“Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato”, che in questo caso prevede la reclusione da sei mesi a quattro anni), per aver riportato dati non veritieri nella domanda di ammissione all’agevolazione, con conseguente proposta di sequestro per gli importi non spettanti.