Terremoto PretareA fronte di prezzi dei materiali schizzati alle stelle ora c’è il forte rischio di uno stop di tutti gli interventi in corso per la ricostruzione post terremoto, considerando già 320 cantieri – come confermato dal presidente dell’Ance (associazione costruttori) di Ascoli , Massimo Ubaldi – sono sospesi nell’area marchigiana colpita dal terremoto e, quindi, moltissimi nel Piceno. Oltre all’impossibilità di portare avanti altre centinaia di pratiche per un passo indietro da parte delle imprese a causa delle incertezze sulle coperture dei costi in mancanza di necessari adeguamenti dei contributi. Il problema ora si fa decisamente preoccupante, se si pensa che solo ad Ascoli le pratiche in ballo, tra cantieri avviati ma non ancora conclusi e domande in attesa di sblocco, sono almeno 800. Una fase di stallo che mette a rischio il rientro in casa di molte famiglie in tempi ragionevoli.   E’ impossibile pensare, secondo quanto asserisce il presidente dell’Ance ascolana, Ubaldi, poter completare gli interventi a fronte degli esponenziali aumenti dei costi se non con un’integrazione dei contributi di almeno il 26% in più.

 

 

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