impianto-geotermico

Un esempio di impianto geotermico

Maxi-bollette e costi sempre più alti per aziende e famiglie? Di fronte all’incubo del caro utenze, c’è anche chi si muove per trovare soluzioni alternative che possano alleviare il peso di questi rincari alle stesse sui bilanci. E’ il caso della Ykk Mediterraneo, industria che si occupa di componenti per chiusure lampo nella zona industriale ascolana e che ora ha deciso di ricorrere alla geotermia per abbattere i costi di riscaldamento e dell’energia, utilizzando acque sotterranee per il proprio stabilimento industriale a Campolungo. Ha, infatti, richiesto alla Regione Marche un’autorizzazione per la ricerca di acque sotterranee con escavazione di 2 pozzi per un eventuale prelievo idrico ad uso industriale, da utilizzare per l’attivazione di un impianto di climatizzazione in pompa di calore geotermica e con scambio di acqua di falda (il cosiddetto sistema open-loop) delle possibili risorse idriche sotterranee che si dovessero individuare. Si intende attivare, dunque, un impianto geotermico (ovvero un impianto di climatizzazione in pompa di calore per raffrescamento e riscaldamento e scambio con acqua di falda) al servizio dell’attività produttiva. L’obiettivo è individuare le quantità di acqua sotterranea necessarie al funzionamento dell’impianto (15 litri al secondo) da ognuno dei due pozzi, per un prelievo annuo di circa 150mila metri cubi ciascuno. Un impianto sostenibile dal punto di vista ambientale, considerando che l’acqua prelevata verrà poi reimmessa in falda a fine ciclo tramite due pozzi di restituzione, da realizzare sempre all’interno dell’area di proprietà della Ykk Mediterraneo.

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