Lo spettacolo si è ispirato a La Freccia Azzurra, un film d’animazione del 1996 di Enzo D’Alò, ispirato a sua volta all’omonimo racconto di Gianni Rodari del 1964. È il primo lungometraggio dello studio di animazione Lanterna Magica, e costò ai suoi autori quasi quattro anni di lavoro. Lo spettacolo ne ripercorre gli avvenimenti più salienti in perfetto stile rodariano. Personaggi grotteschi si alternano a momenti poetici dando vita ad un divertentissimo spettacolo ricco di sorprese. Costumi e scenografie sono elementi determinanti nella realizzazione di una vera giostra delle emozioni. Adatto per un pubblico di piccoli ma con un occhio attento anche ai più grandi. In una piccola cittadina, molti bambini con i loro genitori si affrettano per le ultime compere, accalcandosi davanti alla vetrina del negozio della Befana che durante tutto l’anno riceve ordinazioni e lettere dai bambini e, proprio nella notte fra il 5 e il 6 gennaio porta i doni a chi è stato buono. Quell’anno però molti bambini rischiano di non veder avverato il loro desiderio. Infatti il malefico assistente della Befana, il dottor Scarrafoni, dopo aver costretto a letto la vecchina con una ‘strana influenza’, ha incominciato a sua insaputa ad accettare ordinazioni solo dietro un profumato compenso e ha deciso di portare i doni solo a chi ha i soldi per pagarglieli. Francesca, una bambina povera, orfana di padre, passando davanti al negozio della Befana si è innamorata di un treno, la Freccia Azzurra. Dentro al negozio è però trattata molto duramente da Scarrafoni, che la rimprovera e la caccia in malo modo. I giocattoli, che di nascosto dagli uomini prendono vita, indispettiti dalla cattiveria di Scarrafoni, ordiscono un piano ai danni dello stesso: ognuno di loro ha voglia di finire nelle mani di un bambino che lo desideri veramente e lo tratti con amore e cura e non nelle mani di quei bambini viziati che si stufano di tutto dopo poco tempo. Così, la sera del 5 gennaio, prima che Scarrafoni li prenda per consegnarli ai proprietari che hanno pagato, i giocattoli, guidati dal cane di pezza Spicciola, fuggono via. I giocattoli escono così all’esterno e dopo varie peripezie riescono a smascherare il perfido Scarraffoni. Il film si aggiudicò alcuni prestigiosi premi cinematografici italiani: 1997 – David di Donatello Miglior musicista a Paolo Conte, 1997 – Nastro d’argento e Migliore colonna sonora a Paolo Conte, Premio speciale per un film d’animazione prodotto in Italia.