acqua-potabileUna delegazione del Tavolo Piceno Acqua Bene Comune si è incontrata nei giorni scorsi con i vertici della CIIP spa per un confronto sulle criticità che caratterizzano il Servizio Idrico Integrato del nostro territorio. Dall’approfondito confronto è emersa una fotografia piuttosto dettagliata della situazione ma caratterizzata da luci ed ombre sulle quali è necessario che le Istituzioni e le Comunità locali si impegnino con maggiore consapevolezza ed incisività.

Se da un lato sono in fase di appalto integrato le importanti opere finanziate  in parte dal PNRR per l’approvvigionamento dal Tenna e dal bacino del Gerosa di nuove risorse idriche di migliore qualità rispetto a quelle attualmente attinte dagli impianti di sollevamento di Castel Trosino, Fosso dei Galli e Santa Caterina, che continuano di tanto in tanto a provocare preoccupazione e disagi tra gli utenti, dall’altro lato sembra ancora troppo lontana la soluzione delle gravi criticità della depurazione dei reflui affluenti sul Tesino e sul Tronto, rispettivamente dall’impianto di Santa Maria Goretti e da quello di Campolungo precedentemente gestiti dalla società Picena Depur per conto del Consind.

Mentre sul depuratore di Campolungo sono state adottate dalla CIIP, a partire dalla presa in consegna del Giugno scorso, una serie di interventi tampone che starebbero consentendo una depurazione sostanzialmente adeguata e sono in fase di attivazione gli impianti di captazione delle famigerate emissioni maleodoranti, il depuratore di Santa Maria Goretti continua ad arrecare sotto gli occhi di tutti gravi danni ambientali ed a minacciare la salute pubblica in attesa che le imprese che conferiscono i propri reflui attivino indispensabili impianti di pretrattamento e la stessa CIIP realizzi nei prossimi 3 o 4 anni il necessario ampliamento dell’impianto.

La cosa allarmante per l’ambiente e per le tasche dei cittadini è che i due depuratori, rilevati dalla CIIP in disastrose condizioni impiantistiche e di funzionamento -le cui responsabilità auspichiamo siano precisamente accertate e sanzionate- necessitano infatti di importanti interventi strutturali per importi enormi (la stima complessiva è di circa 12 milioni) e lunghi tempi di realizzazione.

Così come avrà tempi piuttosto lunghi l’importante opera di monitoraggio delle reti idriche attualmente in atto allo scopo di combattere le perdite di preziose quantità dacqua che attualmente ammontano a circa un terzo di quella immessa in rete.

Se da un lato può essere confortante il fatto che i tempi di progettazione, appalto e realizzazione di quasi tutti gli interventi siano scanditi dalle scadenze imposte da PNRR, il continuo slittamento delle scadenze a cui ci si è abituati, in particolare per la depurazione, non può far dormire sonni tranquilli.

Ombre oscure anche sul versante delle tariffe, già più alte di quelle di molte realtà italiane, rispetto alle quali si prospetta anche l’ulteriore salasso dovuto al recupero degli arretrati relativi all’aumento 2022 accantonato temporaneamente l’anno scorso nell’auspicio di operare risparmi o intercettare nuove risorse. Circostanze queste che non si sarebbero verificate ma sulle quali riteniamo si debba agire ulteriormente, magari utilizzando i crediti intercettati dal sistema bancario per diluire nel tempo l’ammortamento degli investimenti.

Il quadro emerso sembra insomma in movimento ma, in un quadro caratterizzato da problemi climatici ed ambientali crescenti,  senza nulla togliere all’impegno della struttura tecnica della CIIP, appaiono ancora molti i passi da fare per concretizzare un servizio in grado di garantire serenità e sicurezza  alle cittadine e ai cittadini del nostro territorio.

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