Carla Cocci, 59 anni laureata in agraria, titolare dell’Agriturismo Fiorenire di Castignano (AP), ieri sera a Fermo, è stata confermata responsabile di Coldiretti Donne Impresa Ascoli Fermo. Cocci ha guidato già il movimento nell’ultimo quinquennio.
Il Forum ha poi eletto il coordinamento composto, oltre che dalla Cocci, da Alessandra Poggi, titolare di un’azienda biologica frutticola ad Ortezzano e Gabriella Rosa, titolare dell’Agriturismo La Castelletta di Cupra Marittima, nominate vicepresidenti, Marica Bracalente, vignaiola di Casette d’Ete , Sabrina Filippini, florovivaista di Ascoli Piceno, Maria Teresa Gobbi, allevatrice di Montelparo , Irene Mattettiflorovivaista di Cupra Marittima, Maria Pia Rossetti, titolare dell’Agricamping Abbruzzetti di Fermo e Letizia Pieragostini, orticoltrice di Porto Sant’Elpidio.
Nelle Marche circa il 28% delle imprese agricole parla al femminile – precisa Coldiretti Ascoli Fermo – con la percentuale che sale al 40% se analizziamo l’accoglienza agrituristica. Donne che sanno dimostrare il loro valore grazie anche alla rivoluzione che in questi anni ha accompagnato il settore, oggi aperto a numerose attività collaterali che, nel caso delle Marche, rappresentano un terzo del reddito delle aziende. Dagli agriturismi, appunto, all’agricoltura sociale con servizi didattici ed educativi, inserimenti lavorativi per soggetti svantaggiati, anziani e disabili. Secondo i dati della Camera di Commercio sono attive 6651 aziende agricole condotte da una donna mentre sono quasi 10mila tra operaie agricole, coltivatrici dirette e professioniste le ladies dei campi. Giovani, preparate e competenti. Aspetti che in Coldiretti Marche non sono parole di circostanza ma concretezza del quotidiano visto che l’50% delle cariche associative è detenuto da donne. “Un ringraziamento a Carla Cocci per il lavoro sin qui svolto e un grande in bocca al lupo per il lavoro che la aspetta nei prossimi anni – intervengono così Armando Marconi e Francesco Goffredo, Presidente e Direttore della Coldiretti Ascoli Fermo – che sarà improntato sin da subito alla tutela del Made in Italy messo seriamente in pericolo dalla minaccia del cibo sintetico. Già il 50% dei Comuni delle nostre due province – proseguono Marconi e Goffredo – hanno deliberato mozioni per vietare produzione, commercializzazione e consumo di cibo sintetico, oltre a migliaia di firme raccolte nei Mercati di Campagna Amica di Ascoli e Fermo, negli uffici Coldiretti e nelle piazze. Una mobilitazione su tutto il territorio nazionale che ha spinto il Governo a varare un disegno di legge ad hoc; ma toccherà al Parlamento, ora, approvarlo e pertanto le prossime saranno settimane cruciali per tutta la nostra Organizzazione, a partire dalle donne di Coldiretti”.